Dal 26 al 28 aprile, nel centro storico di Massignano si terrà il Festival di arti, memoria e stupore Gne: un tentativo di cambiare prospettiva al comune senso di arrendevolezza e disfattismo che oggi più che mai, a ogni latitudine, si rifugia in quel "niente" come risposta che non lascia alternative. Per tre giorni il paese si animerà di energie e iniziative grazie ad una rete di persone che riapriranno spazi chiusi e inutilizzati da anni dando vita ad un percorso diffuso di mostre d’arte, oltre a riempire vie e spiazzetti con concerti, presentazioni di libri e laboratori. In programma anche camminate, installazioni di street art, mercatino di artigiani e agricoltori, lezioni di yoga, pranzi e cene. Il festival, diretto da Mattia Speranza e Francesca Becciolini, è realizzato con il contributo del comune di Massignano e della Fondazione Carisap, con la collaborazione della Pro loco.
"I due ideatori del Festival proposero il progetto all’amministrazione comunale qualche anno fa – afferma il sindaco Massimo Romani – Ci è piaciuto subito perché si contestualizzava con la realtà del paese. Cia siamo impegnati ad intercettare un bando della Fondazione della Cassa di Risparmio e oggi siamo pronti a partire con questa bella iniziativa". Il progetto nasce dal legame che Mattia Speranza ha con Massignano e l’amore per il paese. "Il nome Gne proviene da gnente, ma il nulla può essere riempito di contenuti perché le idee e le persone ci sono – afferma Mattia – Per tre giorni botteghe e luoghi pubblici chiusi da anni saranno riempiti di mostre con lavori di artisti locali, ma anche provenienti da: Torino, Milano, Roma, Rimini che esporranno nostre di fotografia, pittura, scultura e writer. Sarà un festival della memoria perché riapriamo i luoghi e dello stupore perché torniamo a cercare la bellezza a Massignano".
Marcello Iezzi