Erano otto anni che la conferenza dei sindaci non si riuniva per parlare della sanità picena. E’ accaduto ieri con l’obiettivo di eleggere il nuovo presidente. Ebbene, confusione totale sul regolamento: non è stato chiaro all’inizio se si poteva votare o occorreva un nuovo regolamento; chiarito poi che le leggi regionali lo consentivano, la confusione si è spostata sulle modalità di elezione del vice presidente, ma soprattutto dei componenti dell’organo di indirizzo in rappresentanza dei due distretti, Ascoli e San Benedetto. Spulciando le carte è emerso che prima vanno presentate le liste; peccato però che la Regione non ha ancora redatto il regolamento dell’attività dei comitati dei due distretti dai quali dovrebbero uscire due liste di candidati. Una situazione al limite del surreale.
Per cui, su proposta del presidente pro tempore Nazzareno Ciarrocchi (sindaco di Montefiore), dopo un breve tira e molla se votare o meno per il presidente, la conferenza dei sindaci ha optato per un rinvio al 22 ottobre, auspicando magari una lista unica con un candidato presidente di un distretto, un vice presidente dell’altro e i componenti dell’organo di indirizzo equamente distribuiti. Ma senza regolamento regionale si potranno comunque votare i membri dell’organo di indirizzo? Qualcuno ha già sussurrato una soluzione: "Magari faremo una forzatura". Poi, però, qualcuno potrebbe impugnare la delibera… Per un’oretta e mezza nella Sala della Ragione a Palazzo dei Capitani si è parlato più in politichese che di temi sanitari, per i quali la Conferenza dei sindaci ha un ruolo consultivo e non di gestione. Si è parlato anche dei sindacati che manifestavano in piazza del Popolo; il sindaco di Offida Luigi Massa, ha proposto, invano, di farli intervenire. Ma nei prossimi giorni ci sarà già un summit fra le organizzazioni dei lavoratori e i primi cittadini piceni per parlare dei problemi della sanità. Nel frattempo, però, la direttrice dell’Ast Nicoletta Natalini, nel mirino dei sindacati un giorno sì e quell’altro pure, qualche sassolino dalle scarpe se l’è tolto. "Se c’era una situazione disastrosa io che sono arrivata a luglio 2023 l’ho trovata. Lavoratori che non percepiscono le indennità da così tanto hanno il giusto diritto di lamentarsi ma non si può dire che non abbiamo dato il dovuto; abbiamo sanato tutto sia sul riconoscimento del ruolo che sull’indennità" ha detto snocciolando i numeri della sua gestione.
Peppe Ercoli