Sono 6 i femminicidi avvenuti nella regione Marche quest’anno, un numero purtroppo in crescita rispetto ai 4 del 2023. Particolarmente allarmanti, inoltre, sono i dati relativi alle donne marchigiane che nel 2023 si sono rivolte ai Centri antiviolenza: ben 748; 2 al giorno in media e 23 in più rispetto all’anno precedente. Di queste 251, di cui 19 minorenni, sono arrivate al pronto soccorso con una diagnosi di violenza. Nel 2022 erano 208.
"La mente e il comportamento di alcuni uomini sono purtroppo inspiegabili. Un padre che di mattina, prima di una recita scolastica e a pochi giorni dal Natale, uccide senza pietà la moglie non ha giustificazioni. Non si può minimizzare il tutto come un raptus di rabbia" è il commento della presidente dell’Ordine degli Psicologi delle Marche, Katia Marilungo a seguito dell’omicidio di Ripaberarda. "Servono azioni immediate per fermare il massacro" si legge in una nota di Cgil, Cisl e Uil di Ascoli. "Servono azioni immediate per cambiare una cultura che fa sì che molti uomini considerino le donne una proprietà di cui disporre. Il ruolo del lavoro per contrastare tutte le forme di violenza di genere è fondamentale. Il lavoro stabile e di qualità è lo strumento essenziale che permette alle donne di autodeterminarsi, è ciò che aiuta anche a liberarsi da relazioni violente.
La Conferenza delle Donne Democratiche delle Marche, attraverso la voce della sua Portavoce, Luisa Cecarini, sottolinea che "è indispensabile riconoscere che la violenza contro le donne è un fenomeno strutturale che attraversa tutti gli strati sociali, i livelli di istruzione e le fasce d’età. Di conseguenza, la risposta non può che essere collettiva e soprattutto culturale".
Valentina Bellini, portavoce delle Donne Democratiche della provincia di Ascoli, aggiunge: "è necessario che le donne trovino nelle altre donne il primo spazio di solidarietà e di sostegno che le faccia sentire meno sole, meno in balia della violenza domestica specie in comunità piccole come le nostre, le istituzioni possono e debbono essere punto di riferimento costante in questo senso". Sara Calisti, delegata alla Conferenza e componente della segreteria regionale, afferma che "dobbiamo impegnarci tutti e tutte di più affinché si riesca a intervenire prima che accadano episodi simili".
La segretaria regionale del Partito Democratico, Chantal Bomprezzi, conclude ribadendo l’impegno del Partito in questa battaglia: "Il Partito Democratico è in prima linea nella lotta contro la violenza sulle donne, con l’obiettivo di rimuovere gli ostacoli che ancora oggi limitano la loro autodeterminazione. Tra questi, i salari bassi, i part-time involontari, le discriminazioni e le molestie sul lavoro. È essenziale agire su tutti questi fronti per garantire alle donne pari opportunità e una vita libera dalla violenza".
Peppe Ercoli