
Il professor Salomone Di Saverio
Arriva un altro importante ringraziamento per il professor Salomone Di Saverio, direttore del reparto di Chirurgia presso l’ospedale "Madonna del Soccorso di San Benedetto". Nel tempo Di Saverio si è specializzato nella chirurgia oncologica uno dei fronti più difficili della chirurgia, anche sotto il profilo emotivo. Abbiamo avuto modo di evidenziare la qualità e l’importanza dei suoi interventi, talvolta anche al limite del possibile. Adesso a volerlo ringraziare è la famiglia della signora Dina, del vicino Abruzzo, operata di un carcinoma al fegato all’età di 85 anni e con altre patologie. "Non c’erano più speranze per lei. L’avevamo portata in un ospedale abruzzese e dopo un breve ricovero ci consigliarono di portarla in qualche centro specializzato del nord Italia ’da Bologna in su’ ci dissero – raccontano i familiari della donna – La nostra congiunta ormai non era più in grado di muoversi e neppure di parlare, così abbiamo deciso di affidarci all’ospedale di San Benedetto dove opera il professor Di Saverio".
La situazione sembrava davvero senza possibili soluzioni per i parenti della signora Dina. "Un intervento ad altissimo rischio – continuano nel loro drammatico racconto –. Ci era stato detto dai medici che nostra madre non sarebbe arrivata a Natale, invece dopo aver superato l’intervento, durato otto ore e due mesi di ricovero, operata il 16 di settembre e dimessa l’11 di novembre, adesso dialoga con noi, mangia autonomamente e vuole alzarsi dal letto" spiega la famiglia abruzzese con sollievo.
"Anche i valori del sangue – continuano i parenti di Dina – stanno finalmente tornando alla normalità". E qui, la gratitudine per chi è riuscito a salvare l’anziana: " Vogliamo ringraziare il professor Di Saverio, la sua equipe, gli anestesisti-rianimatori, il reparto di chirurgia e gli infermieri. Personale splendido". Proprio al professor Di Saverio, allora, abbiamo chiesto di che tipo di intervento si è trattato.
"La paziente è arrivata dall’Abruzzo con un ittero severissimo, 30 di bilirubina. Abbiamo subito coinvolto la Radiologia interventistica di Ascoli, diretta dal dottor Fabio Di Emilio che insieme alla dottoressa Daniela Gabrielli ha eseguito perfettamente il drenaggio delle vie biliari in modo di riportare la bilirubina a livelli accettabili per l’intervento. A seguire abbiamo eseguito la colangiorisonanza e la biopsia che ha evidenziato un colangiocarcinoma intraepatico del lobo sinistro. Abbiamo fatto un intervento di epatectomia sinistra allargata al quarto segmento. Il tumore è stato staccato dalla vena cava con resezione dell’arteria epatica".
"L’altra particolarità dell’intervento è che il flusso residuo del fegato è stato mantenuto solo dal ramo destro della vena porta. In questo intervento vi è stato l’importante supporto della Rianimazione diretta dalla dottoressa Principi, con l’aiuto del dottor Nasso. La signora ha avuto una lunga degenza, il fegato ha ripreso a funzionare, la bilirubina è scesa 2,7. Ora è rimasto solo un drenaggio che le toglierò in primavera. Determinante la collaborazione multidisciplinare tra gli ospedali di Ascoli e San Benedetto e Chirurgia- Rianimazione-Radiologia Interventistica-Endoscopia che può rendere possibili interventi di chirurgia oncologica di alta complessità".
"Infine – conclude il medico – , nota di curiosità, mi sono confrontato più volte riguardo la gestione di questo caso con il mio caro amico Gregorio Maldini, chirurgo italiano che dopo molti anni negli USA è attualmente primario di Chirurgia epatobiliapancreatica a Honolulu. Lui, a differenza mia, è uno dei molti chirughi italiani che hanno scelto di non tornare in Italia e rimanere a lavorare all’estero. Questo dimostra anche come il networking professionale sia una interazione positiva e occasione di crescita per tutti".
Marcello Iezzi