L’ultimo saluto a don Giuseppe Bachetti Il vescovo: "Il vento soffia ancora per lui"

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"Don Giuseppe ci ha insegnato a vivere la vita, ad assaporarla ancora più intensamente e a non sprecarne neppure in istante". Così il vescovo Domenico Pompili, amministratore apostolico della diocesi picena, ha concluso la sua omelia in occasione del funerale di don Giuseppe Bachetti, il parroco di Poggio di Bretta deceduto venerdì scorso, dieci giorni dopo essere risultato positivo al coronavirus. Aveva 73 anni. In duomo, a ricordarlo e a salutarlo per l’ultima volta sono intervenuti tanti parrocchiani, ma anche tanti altri ascolani che in questi anni avevano avuto modo di conoscere il sacerdote. Presenti alle esequie anche l’arcivescovo di Ferrara (la città in cui don Giuseppe venne ordinato sacerdote), monsignor Gian Carlo Perego, e l’ordinario militare Santo Marcianò. "La sua vita è stata un continuo rinascere – ha spiegato monsignor Pompili –. Sin da piccolo, alla scuola del parroco di Venagrande, don Mario Domizi, aveva maturato l’idea di diventar prete, ma poi non se n’era fatto più niente. Ha creato un’azienda di trasporti, ha provato a crearsi una famiglia, ha fatto poi il marinaio, l’infermiere militare, il circense, ma i successi professionali non lo hanno mai distolto da quella chiamata dall’alto. E a 57 anni finalmente è stato ordinato presbitero nella chiesa di Ferrara. Solo di recente era tornato nella sua Ascoli. La vita è come il vento, non sai da dove viene e dove va . Eppure il vento soffia ancora. Anche per don Giuseppe".

m.p.