L’ondata di Omicron sui bambini "Uno su tre è stato contagiato"

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A differenza delle precedenti, l’ultima ondata di Covid-19, quella ancora in corso, non ha risparmiato nel Piceno i più piccoli. Da gennaio, segnalano i pediatri, i bambini sono stati tra i più colpiti dall’infezione da Sars-Cov-2. "Da gennaio scorso – spiega la pediatra di Ascoli, Laura Olimpi – ho avuto centinaia di miei assistiti che hanno contratto il Covid-19. Più di 300 su 900 totali, dunque uno su tre. Mentre nei primi due anni di pandemia i più piccoli hanno partecipato molto poco all’infezione da Sars-Cov-2, in questi ultimi quattro mesi la tendenza si è invertita. I motivi non si conoscono. Forse queste varianti Omicron colpiscono di più i bambini, ma soprattutto la loro vita ora si è un po’ liberalizzata. Nei momenti precedenti, soprattutto nel primo anno dell’emergenza sanitaria, sono stati molto chiusi in casa e hanno praticato sicuramente meno sport, oltre ad aver partecipato a meno feste e a meno di tutto. Adesso si cerca invece di far fare loro una vita pressoché normale, del resto anche questo è importante, e quindi si sono registrati più casi. La sintomatologia dei miei assistiti che hanno avuto il Covid – continua la Olimpi – è stata più o meno la stessa che manifestano gli adulti. Qualcuno ha avuto la febbre, un giorno o due, e poi basta. Non ci sono stati casi gravi e anche tra i vaccinati, meno della metà dei miei pazienti, qualcuno si è ammalato ugualmente. L’età media spazia dal più piccolo di un mese fino ai 14enni. Prima di gennaio si contagiavano perlopiù in famiglia, dopo che i genitori si ammalavano, invece adesso accade il contrario: il bambino si contagia a scuola, o all’asilo, e attacca il virus alla mamma e al papà. Tutti i miei colleghi pediatri hanno registrato tantissimi casi di Covid-19. Ora un po’ meno, ma non c’è giorno in cui non ne ho almeno tre o quattro, e poi ci sono tante ricadute".

l. c.