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"Occhio ad accendere falò e a bruciare sterpaglie"

Legambiente: "Giusta la direttiva del prefetto, ora collaborare tutti" .

"Occhio ad accendere falò e a bruciare sterpaglie"

Le temperature stanno salendo, e con loro aumenta anche il rischio incendi. "Bisogna disincentivare i cittadini ad accendere fuochi non controllati, a improvvisare barbecue e bruciare sterpaglie senza supervisione, perché poi i danni sono ingenti". Commenta così il vicepresidente Legambiente Ascoli, Paolo Prezzavento, l’arrivo del periodo di rischio incendi. Stessa direzione quella del prefetto di Ascoli, Sante Copponi, che ha sollecitato le polizie locali a vigilare sul rispetto delle norme ministeriali previste dall’attività antincendio. "Le zone più a rischio – continua Prezzavento – sono soprattutto i lati dei fiumi e le aree boschive intorno alla città, in quelle zone bisognerebbe controllare e vigilare. Informare, sensibilizzare la cittadinanza e stimolare le persone a segnalare tempestivamente qualsiasi colonna di fumo che si dovesse sviluppare deve essere una priorità. Invece si tende a sottovalutare questo fenomeno, ma parliamo di un fenomeno gravissimo. A volte dietro a questi incendi, soprattutto quelli di aree vaste, c’è addirittura la criminalità organizzata, quindi andrebbero fatte indagini approfondite visto che i cosiddetti piromani sono pochissimi".

I lati dei fiumi rappresentano una zona a rischio, secondo Legambiente, soprattutto perché "si ha la tentazione di accendere il fuocherello, oppure di cucinare alla brace mentre si sta sulla sponda del fiume. Questo però è pericolosissimo perché dalla sponda del fiume può partire un incendio che porta via ettari di bosco. Abbiamo esperienze negative in questo senso, e ovviamente anche a Roccafluvione, dove hanno fatto tantissimi danni. Ripeto, la prevenzione è fondamentale, e bisognerebbe anche vigilare".

La raccomandazione è anche per chi si prende cura del proprio terreno ma per farlo si mette in pericolo: "Capita che gli agricoltori, nel bruciare frasche, foglie e arbusti, diano vita a fuochi incontrollati, magari proprio vicino alle zone boschive". Agricoltori, ma non solo. Dalla comunicazione del prefetto, infatti, l’attenzione va data anche alle zone non curate. L’invito è dunque fatti ai proprietari terreni che non curano la vegetazione ma anche ai responsabili della viabilità ferroviaria e stradale affinché provvedano alla rimozione della vegetazione che può diventare depositi di materiale ad alto rischio, come carta, foglie e arbusti, facilmente combustibili. E poi, nota dolente: "Legambiente è da sempre vicina al tema, avevamo 40 volontari che sorvegliavano il territorio con punti di avvistamento dai quali si poteva vedere in tempo reale la situazione e intervenire tempestivamente. Era all’interno del progetto provinciale ‘picchi’: mantenerlo avrebbe un costo irrisorio".

ott. firm.