
Pd flop, Procaccini lascia: "Mi dimetto da segretario"
Altro fulmine a ciel (poco) sereno nel centrosinistra cittadino. Nella giornata di ieri con una nota ufficiale a comunicare le dimissioni, da segretario comunale del Partito Democratico, è stato Angelo Procaccini. La sua decisione arriva dopo quella presa da Feliziano Ballatori che nelle ore precedenti aveva lasciato il Movimento 5 Stelle. "Mi sono preso delle ore per elaborare, meditare e capire come dirvi grazie – sostiene Procaccini –. Grazie a mia moglie che mi ha sopportato e supportato in questi anni di battaglia politica umanamente, spiritualmente ed economicamente. Grazie a Mimmo Nardini che, nonostante sapesse che avevamo davanti un’enorme parete da scalare, non si è tirato indietro ed ha accettato questa sfida mettendo tutto se stesso. Grazie a tutti i candidati del Partito Democratico che si sono messi in gioco per un progetto che voleva cambiare le cose dentro e fuori dal partito. Grazie a tutte le persone che si sono messe a disposizione per questa campagna elettorale. Grazie a tutte quelle persone che mi hanno votato, fatto eleggere e con le quali manterrò l’impegno di stare in consiglio comunale anche se la delusione è tanta e la fatica sarà molta di più. Grazie anche a tutti quelli che mi hanno dimostrato vicinanza, stima ed affetto pur non avendomi votato, li ringrazio perché per me la lealtà e la trasparenza vengono prima di ogni altra cosa. Grazie anche a tutti quelli che non hanno fatto mancare le loro critiche ed i loro consigli". La ‘rivoluzione dolce’ che il Pd e le altre forze di opposizione volevano provare a mettere in atto non è riuscita.
A sostenere che si poteva e si doveva fare di più è stato lo stesso Procaccini che prosegue: "Mi scuso con tutti quelli che mi hanno dato fiducia come segretario del Pd di Ascoli per non aver portato il partito completamente a rinnovarsi e a rinvigorirsi ma semplicemente a sopravvivere, sicuramente con dignità. Ma non basta. Mi scuso con la città perché come unico partito del centrosinistra strutturato ed organizzato si poteva e si doveva fare di più in questi anni di mandato. Mi scuso infine per aver creduto nella rivoluzione dolce, è stato un grave errore politico. Voglio però chiudere con un messaggio di prospettiva. Mi dimetterò da segretario perché è giusto che sia così e spero che siano in molti ad interrogarsi quanto me. A differenza però dei miei predecessori non farò un mio movimento e non mi eclisserò nel nulla, ma resterò un tesserato del Pd. Per ricostruire un’alternativa credibile dobbiamo innanzitutto liberarci dell’autoconservazione di cui accusiamo la destra senza mai guardarci in casa".
mas.mar.