
Uno degli ultimi allagamenti
L’architetto Daniele Paolini, membro del comitato ’Rigenera SBT’, lancia un grido d’allarme sulla condizione critica delle fognature nel centro di San Benedetto, un sistema infrastrutturale che descrive come ormai obsoleto e che necessita di interventi urgenti. Paolini sottolinea come l’importanza del rifacimento delle fognature dovrebbe essere considerata "cruciale e prioritaria rispetto a ogni intervento in superficie come rifacimento di piazze e pavimentazioni stradali". Il problema risale a una conformazione territoriale che da sempre ha presentato delle sfide specifiche: la scarsa differenza di quota tra il livello del mare e la pianura su cui si sviluppa il centro di San Benedetto mette a dura prova la rete fognaria, soprattutto in condizioni climatiche particolarmente gravose. "L’80% delle attuali fognature si basa su vecchie canalizzazioni addirittura in mattoni, rotte e in cattivo stato di manutenzione", denuncia l’architetto. Solo una piccola parte, circa il 20%, è stata aggiornata negli ultimi vent’anni, ma risulta insufficiente a garantire il corretto funzionamento del sistema idrico della città.
L’architetto spiega che la morfologia del terreno rende il deflusso delle acque particolarmente difficile. Le basse pendenze non facilitano il flusso per gravità, complicando ulteriormente la situazione durante eventi meteorologici estremi, come le piogge intense o le maree alte. "Questo stato morfologico del terreno, con pendenze minime, fa sì che il flusso delle acque reflue per gravità non sia sufficiente a garantire un deflusso efficace", aggiunge Paolini.
La carenza di una manutenzione adeguata aggrava il problema, provocando frequenti allagamenti che incidono negativamente sulla sicurezza e sulla qualità della vita dei residenti. Per risolvere questo problema strutturale, il comitato ’Rigenera SBT’ propone un intervento di riprogettazione che comprenda anche l’integrazione di sistemi di pompaggio per favorire il sollevamento dell’acqua, un intervento che, sebbene efficace, presenta ulteriori complessità. "L’installazione di pompe richiede una manutenzione costante, un consumo energetico continuo e la predisposizione di sistemi di emergenza per evitare guasti", spiega l’architetto, evidenziando come anche l’aspetto economico e ambientale debba essere preso in considerazione. Il comitato suggerisce un approccio innovativo che guarda anche alla sostenibilità. Tra le proposte ci sono "sistemi di drenaggio sostenibili, come quelli che favoriscono l’infiltrazione naturale dell’acqua nel terreno", spiega Paolini, sottolineando l’importanza di utilizzare materiali moderni e tecnologie avanzate per migliorare la capacità di assorbimento e filtraggio delle acque reflue.
Emidio Lattanzi