Quali scenari e quali prospettive si prospettano dinanzi alle economie nazionali, regionali e locali alla luce di quanto sta accadendo nel mondo. Nel corso del 18esimo forum interregionale del centro dei giovani imprenditori di Confindustria di Marche, Abruzzo, Lazio e Umbria si è parlato proprio di questo. Tante le presenze fatte registrare ieri pomeriggio al teatro Filarmonici con il convegno ‘Al centro del mondo’. Circa 250 gli industriali presenti nella suggestiva location cittadina. Ad affrontare le tematiche tanti esperti del settore con i vari interventi delle autorità locali che si sono susseguiti sul palco sotto il coordinamento e la moderazione del giornalista Rai Maurizio Melis. Ad aprire la carrellata è stato il sindaco Marco Fioravanti che ha potuto fare gli onori di casa. "Valutare un profondo ripensamento delle opportunità che può offrire lo sviluppo del processo tecnologico va fatto ma senza rinnegare il passato – spiega il primo cittadino –. Nell’Appennino centrale abbiamo una profonda crisi dovuta allo spopolamento. Se davvero verranno confermati gli studi Istat che nel 2050 parla di un 70% di persone che andranno verso la costa, vorrà dire che ci sarà un serio problema italiano. Ecco quindi che un nuovo modello può essere generato in questi territori e non pensando solo alla crescita del fatturato ma anche e soprattutto al benessere umano. La transizione ecologica ci porterà 24milioni di nuovi posti di lavoro. La crisi che stiamo vivendo potrà diventare utile per ripensare un modello che porti i giovani a fare un lavoro che ancora non esiste, ma che segnerà il domani. La città di Ascoli è una bellezza che sta generando sviluppo economico e attraverso la transizione possiamo riuscire ad attrarre gli smart worker dalle grandi capitali come New York Tokyo o Berlino per consentire loro di lavorare da qui".
Il tema della rinascita delle aree interne ormai da tempo è il pane quotidiano del commissario straordinario per la ricostruzione Guido Castelli. "Tre giorni fa Draghi ci ha provocato con il suo rapporto – sostiene –. Se in questo momento vogliamo fare la nuova Italia direi che o si innova o si muore. Vediamo che si sta svolgendo il G7 lavoro e questo deve portarci a fare delle riflessioni che possano creare possibilità di sviluppo. Cina e Usa ormai ci hanno doppiato come Europa. Noi ci siamo concentrati su aspetti ideologici da sviluppare nel cratere. Qui però stiamo provando a capire dove può esserci un modello che declini le difficoltà crescenti di queste zone. Siamo consapevoli che attraverso il ruolo svolto dagli imprenditori e dai giovani imprenditori questo grido di dolore può essere recepito in Europa".
Immancabile la presenza anche di Gino Sabatini, presidente Camera di Commercio delle Marche, e di Simone Ferraioli, presidente Confindustria Ascoli. A ribadire il ruolo dei giovani imprenditori è stato Massimiliano Bachetti, presidente comitato interregionale, che commenta: "Siamo qui per ribadire il ruolo cruciale che i giovani imprenditori rivestono per l’Europa e il nostro paese. Ci hanno chiesto di abbracciare le politiche green, ma sul campo si hanno risultati penalizzanti che compromettono la nostra capacità competitività su scala globale. Ci sono ancora delle mancanze da sopperire: riduzione della burocrazia, costi energetici competitivi, infrastrutture moderne e funzionali, formazione continua del personale. Gli alri continenti rappresentano un’opportunità per ampliare. Lì possiamo essere pionieri e continuare ad ancora essere al centro del mondo".
Massimiliano Mariotti