Tamponi falsi positivi, farmacista ai domiciliari

I carabinieri hanno arrestato Alberto Angelini, 41 anni, titolare dell’omonimo punto vendita ad Appignano: ora rischiano 17 clienti, tra loro anche un politico

Alberto Angelini

Alberto Angelini

Ascoli Piceno, 1 maggio 2022 - I carabinieri di Ascoli hanno arrestato ieri mattina Alberto Angelini, 41enne titolare della farmacia omonima ad Appignano del Tronto. I militari dell’Arma hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari firmata dal giudice delle indagini preliminari del tribunale di Ascoli Annalisa Giusti all’esito delle indagini coordinate dalla locale Procura. Indagini che hanno riguardato ancora una volta un giro di Green pass anti Covid. Con il farmacista sono indagate a piede libero altre 17 persone: per tutti l’ipotesi di reato contestata in concorso è di falso ideologico continuato. Fra questi vi sono professionisti, gestori di attività commerciali, bar e un noto politico di Ascoli. Tra questi anche una donna che era già stata indagata nell’operazione "Green Pack", in quanto fruitrice di un Green pass falso, ottenuto per tramite del dottor Giuseppe Rossi, attualmente agli arresti domiciliari.

Tra gli indagati a piede libero anche un noto professionista ascolano che opera sempre in ambito sanitario. Soggetti di Appignano, Montedinove, San Benedetto, Ascoli, Offida, Martinsicuro, Bellante, Castignano, Ancona. Questo dunque l’esito dell’operazione denominata "Green Pack 2". Nei prossimi giorni Angelini verrà sottoposto all’interrogatorio di garanzia durante il quale potrà spiegare le ragioni del suo operato e difendersi. I Carabinieri hanno raccolto importanti elementi per ritenere che il dottor Angelini provvedeva a fornire, su richiesta, esiti di tamponi antigenici rapidi di "negatività" e, in alcuni casi, di "positività", per prestazioni sanitarie in realtà mai eseguite. La complessa indagine svolta con attività tecniche, ma anche con i classici pedinamenti e appostamenti, ha consentito di raccogliere concreti elementi indiziari nei confronti del farmacista che, allo scopo di accontentare la propria clientela, avrebbe ricevuto direttamente sul suo telefono cellulare le "ordinazioni" per i falsi tamponi, facendosi trasmettere via social le foto delle tessere sanitarie, per ottenere velocemente l’esito desiderato senza recarsi nemmeno presso la propria farmacia. Condotte che in alcuni casi si sono protratte nel tempo con la produzione di decine di falsi esiti ottenuti "a richiesta" e inseriti nel portale nazionale per il rilascio di Green Pass. Le presunte condotte illecite vengono contestate parimenti anche alle sue collaboratrici che lo coadiuvavano negli inserimenti e a coloro che usufruivano del tampone finto per ottenere i benefici del Green Pass.

Peppe Ercoli