Ascoli, 7 dicembre 2024 – Il caso Beko, la multinazionale che ha annunciato la chiusura dello stabilimento di Comunanza a fine 2025 mettendo a rischio oltre 300 posti di lavoro, è finito addirittura dal Santo Padre. Questa mattina, infatti, una delegazione di cinque persone è stata ricevuta in udienza privata da Papa Francesco, in Vaticano. A recarsi da Bergoglio sono stati il sindaco di Comunanza, Domenico Sacconi, il vescovo delle diocesi di Ascoli e San Benedetto, monsignor Gianpiero Palmieri, Lorenzo Monaldi (lavoratore dello stabilimento Beko comunanzese), Pietro Ciarlantini (della fabbrica di Fabriano), Simone Martini (lavoratore di Siena) e il cardinale Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino e vescovo di Montepulciano.
“Abbiamo raccontato al Santo Padre il dramma dei lavoratori della Beko e delle comunità locali, come Comunanza, Force e Montemonaco, che rischiano di essere devastate dalla chiusura dell’azienda – spiega monsignor Palmieri -. Questa decisione non colpisce solo i 1.900 dipendenti diretti, ma anche le famiglie e tutto l’indotto, mettendo in pericolo la sopravvivenza di intere realtà territoriali”. “È stata un’esperienza emozionante – prosegue il sindaco Sacconi -. La presenza del Santo Padre ci dà forza per affrontare questa battaglia, che sarà lunga, ma siamo certi che con la sua vicinanza e le sue preghiere sapremo trovare la strada giusta. Spero che questo Natale possa essere un momento di speranza per i lavoratori e le loro famiglie”.

Beko, il corteo di protesta a Comunanza
Nel frattempo, sempre questa mattina, a Comunanza si è svolto il corteo organizzato dalle sigle sindacali. Tantissimi i partecipanti tra lavoratori, sindacati ed esponenti politici: tutti uniti, facendo fronte comune, per far sentire la propria voce in vista del tavolo al Ministero previsto per martedì. Il corteo, partito dalla fabbrica di Villa Pera, è arrivato sotto al Comune dopo aver attraversato le vie del paese. Presenti, ovviamente, anche molti lavoratori degli stabilimenti di Fabriano e Siena, visto che anche lì sono previsti stravolgimenti. Una protesta pacifica, come tutte quelle messe in atto fino ad ora, utile a lanciare di nuovo un grido d’allarme e un appello ai vertici della multinazionale affinchè facciano un passo indietro. “Dobbiamo continuare a lottare e venderemo cara la pelle. Non stiamo difendendo solo i posti di lavoro, ma un intero territorio – ha spiegato Gianni Lanciotti, della Rsu Fiom Cgil -. La situazione è terribile e non vediamo, onestamente, grossi spiragli. Ma faremo di tutto affinchè le cose possano cambiare. Speriamo che arrivino buone notizie dal vertice di martedì”. Presente, al corteo, anche l’ex sindaco di Pesaro ed europarlamentare Matteo Ricci. “Dobbiamo essere uniti e determinati – ha sottolineato quest’ultimo -. Il Governo eserciti davvero il Golden Power, in Europa abbiamo già presentato un’interrogazione e chiederemo, insieme ad altri parlamentari, un incontro con i commissari europei Séjourné e Minzatu. Comunanza non si chiude”.