Nucleare: San Benedetto del Tronto è tra i siti "papabili" ma la lista risale a 12 anni fa

La diffusione della mappa non fa che inasprire le differenze fra coalizioni contrapposte. Curiosità: in Riviera Azione e Verdi sono alleati politici

Nucleare, polemiche per la lista diffusa dai Verdi

Nucleare, polemiche per la lista diffusa dai Verdi

San Benedetto del Tronto, 2 asettembre 2022 - Nucleare, non nucleare. Insomma, San Benedetto è tra le città che potrebbero ospitare, in futuro, una centrale nucleare? La diffusione da parte dei Verdi della mappa “segreta” che le destre vorrebbero usare per realizzare siti in Italia ha scatenato un vero e proprio vespaio in Riviera, perché San Benedetto è una delle 14 località “papabili”.

Comune più comune meno, la mappa attuale cita i medesimi nomi diramati nel febbraio 2010 dagli stessi Verdi che, tirando in ballo un presunto accordo fra Enel e Edf, pubblicarono una lista di aree in cui i due colossi avrebbero voluto erigere altrettanti “moloch”.

Insomma, non è proprio una storia recentissima, ma d’altronde questo non basta, se la logica ci assiste, a smentirla. È anche vero che a suggerire una mossa del genere al portavoce Angelo Bonelli non può che essere stato il clima da campagna elettorale, che il Rosatellum contribuisce a rendere violenta fino ai limiti, in termini politici, del fratricidio.

Se infatti a livello nazionale la distanza fra renziani, calendiani e rossoverdi non potrebbe essere più accentuata, a San Benedetto Azione si è candidata a sostegno di Paolo Canducci, leader dei Verdi.

Le elezioni anticipate hanno di fatto impedito alla coalizione di rivedere il proprio assetto, producendo una situazione in cui Verdi e Azione sono fortemente coesi sui temi di respiro locale, mentre su un “massimo sistema” come il nucleare emergono distanze incolmabili.

Al netto di tutto ciò, qualcuno ha fatto notare come a San Benedetto sia particolarmente difficile rintracciare una sede idonea per la realizzazione di una centrale nucleare, sia per l’esiguità di location disponibili, sia per il forte inurbamento cui è andata incontro la città, fenomeno che nei 12 anni trascorsi dalla prima sortita dei Verdi non è affatto diminuito.

Va citato, infine, il rischio idrogeologico che per l’Ispra affligge San Benedetto: lo sviluppo degli allagamenti e gli “scivolamenti” del terreno non fanno che attestarlo.