Bucchi: "Loro forti, hanno una rosa da serie A"

Il tecnico perde anche Bidaoui e Donati, mentre Dionisi è in forse: "Ci teniamo le ultime ore per decidere"

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Il Picchio di Bucchi oggi proverà ad uscire sorridente dal Canal Grande di Venezia, magari a bordo di una caratteristica gondola. "Il Venezia è una squadra molto forte – ha commentato il tecnico bianconero alla vigilia del match –, al pari di Genoa e Cagliari. Possono giocarsi la serie A diretta. Hanno qualcosa in più degli altri nell’organico, composto per il 95% da calciatori che lo scorso anno erano in massima serie. Quelli che poi sono arrivati costituiscono nomi di altissimo livello. Penso a Cheryshev che ha fatto una carriera incredibile a Valencia, a Pohjanpalo, che ha militato tanti anni in Bundesliga e si sta dimostrando calciatore importante nella nostra serie B. È una rosa di altissimo livello. Probabilmente hanno avuto delle difficoltà, ma è una squadra molto forte. Aspettiamoci una partita tosta, difficile, contro un Venezia molto fisico e dinamico. Sarà una gara fatta di tante battaglie, duelli, contrasti, riconquiste. Dovremo essere attenti, solidi, concentrati come nelle ultime uscite, senza fare un passo indietro e senza sentirci carini e bellini perché sarebbe l’errore più grande che potremmo commettere".

Nella lista dei convocati sono stati 23 gli elementi partiti per il Veneto. Ai soliti assenti si sono aggiunti Bidaoui, Donati, ma potrebbe aggiungersi anche qualche altro nome uscito malconcio dall’incontro disputato contro il Cagliari, tra cui il leader Dionisi. "Ciciretti e Buchel non sono convocati al pari dei lungodegenti Leali e Gnahoré, speriamo di averli in gruppo la settimana prossima. Per Dionisi e altri 2-3 giocatori ci teniamo le ultime ore e la seduta di stamattina per vedere se hanno recuperato e se sono in condizioni di poter far parte della partita. Nell’eventualità, valuteremo il come. Le nostre parole d’ordine sono continuità e spirito. È lo spirito che ci ha portato la continuità. L’altra sera è stata una partita piena di sacrificio, voglia di combattere. Si vedevano tante maglie bianconere che si muovevano all’unisono: uno spirito e un’anima. C’erano voglia di fare risultato, di sacrificarsi per il compagno, voglia di lottare su ogni pallone come se fosse l’ultimo. Tutto questo è stato determinante per portare a casa la vittoria. In questo momento chiunque entra ci mette del suo e fornisce una grande mano. Non sono gli 11 o i 16, ma un gruppo intero che spinge. Non ci sono rincalzi o sostituti. Ci sono titolari che vengono scelti e titolari che subentrano. A volte le defezioni e le difficoltà sono un’opportunità per poter avere più spazio".

mas.mar.