"Renzi e Cozzella via per il bene della Samb"

La Curva Nord replica al direttore sportivo e tira in ballo anche il presidente: "Allontanati tanti tifosi proprio nell’anno del centenario"

Migration

Ieri, la Curva Nord ha risposto a Vittorio Cozzella con un lungo e dettagliato comunicato. "Per più di un anno abbiamo atteso che il presidente Renzi facesse luce sulle circostanze che hanno portato alla mancata iscrizione in Serie C, ma siamo ancora senza risposta. Abbiamo atteso anche che facesse luce sulle crescenti voci riguardanti problemi economici della società, mentre assistevamo allo smantellamento di una squadra che aveva vinto i playoff di categoria . Quest’anno non abbiamo potuto fare altro che constatare la totale inadeguatezza di una rosa che, nei proclami di presidente e direttore sportivo, era stata allestita con l’obiettivo di tornare in Serie C". Di qui, la Nord chiarisce: "Il responsabile di questa situazione ha un nome e un cognome: Vittorio Cozzella Se chiediamo le sue dimissioni (e se con noi le chiede tutto lo stadio che applaude i nostri cori all’indirizzo del medesimo) è solo per questo: per l’incapacità evidente nello svolgere il suo lavoro. Incapacità che dovrebbe essere sotto gli occhi anche del presidente Renzi, che gli ha affidato un compito e un mandato falliti in pieno. Eppure, da parte sua, non abbiamo sentito una sola parola a riguardo: cosa lega i due, al punto da rendere il direttore sportivo inamovibile nonostante i suoi fallimenti?". Poi, il chiarimento su quanto ha denunciato Cozzella: "Domenica mattina, fuori dall’Hotel San Giacomo, non abbiamo fatto altro che ribadire quello che da settimane diciamo dagli spalti. Quella che è stata definita una minaccia dalla presunta vittima è avvenuta in un luogo pubblico, alla luce del sole, davanti a molti testimoni. Non in un contesto privato, ma durante un ritiro pre-gara: nulla di diverso e nulla di più della contestazione avvenuta dentro lo stadio durante la partita. Una contestazione dura e schietta, ma solo una contestazione e nulla più. Se ci fossero state violenze e minacce, per quale motivo la dirigenza, pur presente all’incontro, non ha neanche scritto due righe di denuncia pubblica dell’accaduto, neanche due righe in difesa di uno suo tesserato? Oggi Cozzella si riscopre vittima di una minaccia, ma non ci è sembrato tanto spaventato quando chiedeva di incontrarci uno contro uno: a cosa alludeva?". Cozzella aveva poi detto che era stata minacciata la squadra: "Minacce non sono state fatte neanche nei confronti della squadra: in un momento di evidente sbandamento dei calciatori è stato effettuato un incontro (come molti ne sono stati fatti negli anni) per spronarli ad un maggior impegno. A dire il vero, probabilmente qualche effetto lo ha sortito dal momento che, almeno dal punto di vista dell’intensità di gioco, nelle ultime partite si è visto un miglioramento rispetto alle precedenti opache prestazioni. Anche in questo caso, se si fosse trattato di minacce, dove era la società? E perché i calciatori stessi non le hanno denunciate? Noi non cambiamo idea: Cozzella è totalmente inadeguato e ha fallito nel suo compito. L’ultima parola spetta ovviamente a chi lo ha scelto. I presidenti come Renzi li conosciamo bene, perché purtroppo non è che l’ultimo di una lunga lista, con la colpa ancora più grave di avere allontanato e fatto disinnamorare troppi tifosi, proprio nell’anno del centenario. La nostra fiducia se l’è già giocata, ma questo abbiamo avuto modo di dirglielo già di persona: per il bene della Samb, ci auguriamo si decida presto a liberarla".