Intossicazione alimentare, altri casi sospetti con i pomodorini del ministero. La Regione: stop al progetto

Malori in diverse scuole: segnalati casi a Rimini, Faenza, Forlì e Cesena. La nota del dipartimento di Igiene degli Alimenti e Nutrizione: stop a distribuzione e consumo

L'Ausl Romagna alle scuole: non servite i pomodorini del ministero

L'Ausl Romagna alle scuole: non servite i pomodorini del ministero

Bologna, 10 maggio 2024 – Non solo il caso in provincia di Modena, dove ben 132 bambini e 7 insegnanti di 4 elementari hanno accusati i sintomi tipici dell’intossicazione alimentare dopo avere mangiato i pomodorini forniti alle scuole nell'ambito del progetto alimentare del ministero dell'Agricoltura. In queste ore sono stati segnalati altri casi sospetti in varie zone della Romagna: 40 a Forlì (vomito, diarrea, mal di pancia i sintomi; un paio di accessi al pronto soccorso; nessuno è grave),  20 a Faenza, uno a Rimini. Casi anche a Cesena.

I pomodorini

I pomodorini ciliegini sono stati distribuiti ai bimbi delle scuole elementari come merenda del mattino. “L’obiettivo – spiega il sito del ministero dedicato al progetto ‘Frutta e Verdura a scuola’ – è quello di incoraggiare i bambini al consumo di frutta e verdura e sostenerli nella conquista di abitudini alimentari sane, diffondendo messaggi educativi sulla generazione di sprechi alimentari e sulla loro prevenzione”. Dopo i pomodorini, erano già in programma la distribuzione di carote, fragole e di nuovo pomodorini.

La Regione: diversi casi, stop in tutte le scuole

I casi di malori – scrive la Regione in una nota per il provveditore – si sono verificati “in diversi plessi scolastici”. “La sintomatologia è riconducibile al consumo di pomodorini nell’ambito del progetto ‘Frutta nelle scuole’ e si è presentata con una latenza molto breve rispetto al consumo (15-30 minuti) ed è stata caratterizzata da nausea e vomito associate in alcuni casi a bruciore delle mucose orali e periorali; in alcuni bambini i due ordini di sintomi si sono presentati insieme, in altri separatamente. Per accelerare i tempi della comunicazione – prosegue la Regione – vi chiediamo di inviare questa nota a tutte le scuole dell’Emilia-Romagna dove è attivo il progetto ministeriale in oggetto, in quanto richiediamo di sospendere il consumo del prodotto coinvolto fino alla conclusione degli accertamenti analitici in corso, finalizzati all’individuazione della sostanza implicata nella genesi dell’episodio nei campioni di pomodorini già prelevati dalla Autorità Competenti Locali”.

L’Ausl Romagna: analisi in corso

Ora, sul caso del pomodorini distribuiti nelle mense scolastiche degli istituti che hanno aderito al progetto, si è mossa anche l’Ausl Romagna che – a scopo cautelativo – ha inoltrato agli istituti scolastici una nota in cui informa di avere attivato analisi e monitoraggi, ma soprattutto chiede a tutti i presidi di non servire più i suddetti pomodorini ai bimbi delle scuole: di fermare, insomma, distribuzione e consumo nelle mense scolastiche.

Le prime informazioni sulla analisi condotte dell’Asul Romagna arriveranno solo la prossima settimana, ma intanto ha evidentemente prevalso la linea della prudenza.

La coop distributrice

Non solo l’Ausl chiede di “comunicare chi coordina questo progetto, perché avremmo bisogno di informazioni sulla catena logistica dei pomodorini già consumati e di quelli in futuro fruibili”. La nota porta la firma di Roberto Bandini, direttore del dipartimento di Igiene degli Alimenti e Nutrizione Forlì-Cesena. A curare la distribuzione dei pomodorini per l’Emilia Romagna e le Marche è l’Op (l’Organizzazione di produttori) Kiwi Sole che ha due sedi in regione, una nel Bolognese e una nel Ferrarese, ma la sede amministrativa è a Sala Bolognese.