ANDREA BONZI
Cronaca

Cispadana, l’opera da 2 miliardi: “Inizio lavori a metà 2025”

L’autostrada da Reggiolo a Ferrara. L’assessore Corsini: “L’obiettivo è finirla per il 2030. Accordo di programma in autunno”

Cispadana, il tracciato dell'autostrada che sarà

Cispadana, il tracciato dell'autostrada che sarà

Obiettivo: aprire i cantieri nella seconda metà del 2025 e completare l’infrastruttura entro il 2030. È una nuova spinta all’Autostrada Cispadana quella che arriva dalla Conferenza dei servizi che si è tenuta ieri in Regione. "Un tassello importante – scandisce l’assessore emiliano-romagnolo alle Infrastrutture, Andrea Corsini –. Dopo ben 12 anni dall’ultima volta, siamo riusciti a riunire tutti i sindaci coinvolti e i tecnici di Arc (la società che vinse la gara per la concessione, ndr) riavviando così l’iter per l’ok all’Accordo di programma".

C’erano tutti i 16 Comuni interessati (tre dei quali toccati dalle sole opere di adduzione) e le quattro province coinvolte dal progetto (Parma, Reggio Emilia, Modena e Ferrara): "A parte il municipio di Novi, nel Modenese, che si è sempre detto contrario all’Autostrada, tutti gli altri hanno dato parere positivo", scandisce Corsini.

Assessore Corsini, adesso come prosegue il percorso della Cispadana?

"A settembre saranno acquisiti i pareri dei Comuni, poi si terrà una Conferenza dei servizi per l’ok al progetto definitivo e, infine, si partirà con i primi espropri, per poi aprire i lavori preparatori del Lotto 0".

Che tempistiche prevedete?

"Conoscendo un po’ la materia, se nella seconda parte del 2025 si partisse con il cantiere propedeutico all’avvio dei lavori, sarei soddisfatto. Significherebbe avere l’opera finita nel 2030".

Della Cispadana si parla da vent’anni. È un po’ una chimera per la viabilità del Nord Est: in Italia siamo abituati agli ’stop and go’ infrastrutturali, ma come mai ci si è messo tanto?

"Al netto dei tempi burocratici e dei cambi di governo, a bloccare l’opera in particolare è stato il nodo della concessione ad Arc (gruppo Autobrennero), società vincitrice, che voleva avere la certezza di potere poi gestire l’autostrada per il futuro. In pratica, non si sono create le condizioni per finanziarla. Oggi, invece, come proponenti di un’opera inclusa in un pacchetto di 7 miliardi di project financing, hanno un diritto di prelazione sulla suddetta concessione. Negli ultimi tre anni, però, abbiamo accelerato molto, la nostra volontà di realizzare l’opera è stata ferma"

Quanto costerà l’opera?

"I costi sono lievitati del 40%, oggi parliamo di 2 miliardi, tutto compreso. Di questi, 380 milioni li mettiamo noi come Regione, 200 milioni arrivano dallo Stato, ma il resto è a carico del gestore Arc che, appunto, ha atteso di avere certezze".

Ci illustra brevemente l’infrastruttura?

"La Cispadana è autostrada di 63 chilometri che va a completare il reticolo viario del Nord Est, collegando il casello di Reggiolo sulla A22 a quello di Ferrara sulla A13. Ha due corsie per senso di marcia più quelle d’emergenza. Sono previsti poi 4 caselli, 4 autostazioni e due aree di servizio. Si tratta di un’opera fortemente innovativa".

In cosa, esattamente?

"In particolare negli interventi di mitigazione. Gliene cito alcuni: tra le opere collaterali sono previsti 61 chilometri di piste ciclabili, 514mila metri quadrati con funzione naturalistica, 656mila metri quadrati con alberi e simili, 158mila metri quadrati di interventi di inserimento paesaggistico che fanno da filtro e anche da barriera tra i due sensi di marcia. Inoltre, i benefici ambientali attesi e certificati dagli studi del ministero dell’Ambiente porteranno a togliere 11mila camion dai centri abitati, con una riduzione del 4% di polveri sottili e del 13% di ossido di azoto, tagliando del 35% i costi del carburante".

Sono queste opere ‘green’ la risposta ai comitati che parlano di ‘cementificazione del territorio’?

"I comitati li ho ascoltati e li ascolterò ancora, ma se la posizione è ’siamo contrari tout court’ è difficile trovare un punto di sintesi e di mediazione. Se invece si vogliono migliorare alcuni aspetti, allora si può parlare. Ma l’opera serve, e rispetta tutti i criteri ambientali: giusto accelerare sul ferro, ma una quota di persone e merci viaggerà sempre su gomma".

Altra infrastruttura spinosa è il Passante di mezzo. Ci sono novità?

"Purtroppo siamo in una situazione di stallo, anche se speriamo di sbloccare presto il dossier. Anzi, visto che il 20 il ministro Matteo Salvini sarà a Bologna, ci aspettiamo che ci comunichi in quell’occasione quando potrà ripartire l’opera".