Ricorso Samb, oggi arriva il verdetto del Tar

I giudici si sono riuniti per decidere se ammettere la società di Renzi in serie D, ma poi ci sarà da convincere la Figc sulla bontà del progetto

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Ieri, il Tar del Lazio si è riunito per decidere sul ricorso per motivi aggiunti presentato da Renzi ormai due settimane fa. La sentenza arriverà oggi dopo pranzo ma non deve trarre in inganno: seppure fosse positiva per la società dell’imprenditore romano, l’As Sambenedettese, il Tar potrà chiedere semplicemente alla Federazione di riaprire i termini in priorità per il gruppo di Roberto Renzi. Questo significa che dovrà pagare tutto, sia la tranche di contributi da 332mila euro (i famosi contributi che Renzi ha tentato di pagare con compensazione di crediti Iva), sia i 350mila euro da depositare tramite assegno circolare non trasferibile e utile a iscriversi in Serie D (più i 50mila euro di tassa). Totale: 732mila euro. Ma se Renzi non vuole gettare al vento la cifra spesa finora tra asta fallimentare, pagamento degli stipendi e dei contributi precedenti, questa è l’unica via. Diversamente, circa un milione e quattrocentomila euro saranno gettati al vento. Il problema è che Renzi non ha ancora bene chiara la situazione. Si deve muovere, presentare un business plan e depositare questa cifra se vuole essere preso in considerazione dalla Federazione, che come detto ha l’ultima parola al di là delle determinazioni odierne del Tar del Lazio.

Ad oggi manca tutto, mentre dal lato della cordata locale si è alla ricerca di una nuova figura da inserire al fianco dei dieci imprenditori rimasti e rappresentati dall’avvocato Ascani. Ci sono alcuni contatti con imprenditori locali e no, ma questo scenario (quello che vedrebbe la cordata e il nuovo socio di maggioranza rilevare la Samb) prenderebbe consistenza solo se Renzi non dovesse dimostrarsi, ancora una volta, affidabile. E se l’imprenditore romano non riuscisse a pagare quanto dovuto e presentare tutti i documenti necessari, la cordata affiancata da questo – o questi – nuovi investitori (sempre che accettino di rilevare il club) proverebbe a salvare il salvabile. Senza nuove forze, però, il gruppo locale non è sufficientemente forte per garantire stabilità alla Samb. Se, invece, Renzi dovesse riuscire a fare tutto per bene, sarebbero disposti a entrare in società, magari anche solo con una quota dell’1% (la stessa ipotesi è stata avanzata nei confronti di una personalità dell’imprenditoria incontrata ieri sera: al nuovo mister X il 99% e alla cordata il resto, per una cifra che si aggira sui 300mila euro). Ma ad oggi, i tempi stringono e il rischio di vedere scomparire la Samb è alto. Franco Fedeli, poi, al momento ha detto di no a un suo ritorno in pista come sponsor al fianco della cordata locale.

Dunque, se Renzi non dovesse farcela e la cordata non dovesse riuscire a trovare nuovi appoggi economici, la società rivierasca finirebbe nel baratro. A complicare le cose, poi, c’è la posizione dei calciatori che, ad aprile, si erano decurtati lo stipendio per permettere al nuovo acquirente di fare la Serie C. Sfumata la C, ecco che gli ex rossoblù potrebbero insinuarsi nel fallimento e chiedere di avere indietro i soldi.

Pierluigi Capriotti