Antonio Scurati a Bologna: "Mussolini e Hitler, inganno fatale"

Lo scrittore stasera alle 20,30 a San Filippo Neri racconta l’ultimo libro ’M. Gli ultimi giorni d’Europa’. Pronta una serie su sky

Il giornalista, scrittore e autore Antonio Scurati

Il giornalista, scrittore e autore Antonio Scurati

Bologna, 12 ottobre 2022 - Ha venduto oltre mezzo milione di copie solo in Italia, è stato tradotto in più di quaranta Paesi, è diventato uno spettacolo teatrale ancora in scena in questi giorni al Piccolo di Milano, sarà presto una serie su Sky. ‘ M. Il figlio del secolo’ , il romanzo di Antonio Scurati che racconta l’ascesa al potere di Benito Mussolini , resta uno dei casi letterari più eclatanti degli ultimi anni. A quel volume, vincitore dello Strega nel 2019, sono poi seguiti ‘M. L’uomo della provvidenza’ e ‘ M. Gli ultimi giorni d’Europa’ , tutti editi da Bompiani e tutti in vetta alle classifiche di vendita. "Il mio progetto – spiega lo scrittore – prevedeva il racconto del fascismo dalla nascita a piazzale Loreto in tre volumi. A questo punto è chiaro che me ne servirà un quarto e forse un quinto per completare la parabola". Scurati è stasera alle 20,30 ospite dell’Oratorio San Filippo Neri nell’ambito del ciclo ‘ Le marce su Roma’ ideato dal Mulino in occasione del centenario dell’evento storico. L’autore di ‘M’ parlerà delle 25mila camice nere dirette nel 1922 a Roma per rivendicare la guida politica del Regno d’Italia ("una tragicommedia che vide Mussolini arrivare comodamente in vagone letto nella capitale mentre le sue truppe erano accampate sotto la pioggia") ma anche e soprattutto del nuovo libro. Scurati, si aspettava tutto questo successo? "Non lo immaginavano, anche perché si tratta di volumi lunghi e impegnativi. Penso che nel 2018 molti abbiano letto ‘Il figlio del secolo ’ come una mappa cognitiva per orientarsi sul presente. Ma il principale motivo di tanta attenzione sta nel fatto che tanti italiani non hanno fatto fino in fondo i conti con il fascismo".

Come si può unire il romanzo al rispetto delle fonti storiche?

"La sfida è stata proprio questa, creare una narrazione restando legato a una base documentale. Nei libri non ci sono dialoghi o fatti inventati. E’ un percorso che rivela una nuova forma di confine fra romanzo e Storia".

Questi primi tre libri diventeranno una serie televisiva?

"Le riprese de ‘Il figlio del secolo’ inizieranno a novembre con la regia di Joe Wright ma gli interpreti non sono ancora stati comunicati. Potevo chiamarmi fuori o collaborare all’adattamento. Ho scelto quest’ultima strada".

Stasera racconterà, dunque, il suo terzo romanzo ‘Gli ultimi giorni dell’Europa’. Gli anni dal ‘38 al ‘40 sono nodali nella parabola fascista?

"Sono gli anni in cui Mussolini, Ciano e gli altri devono decidere se associare il destino dell’Italia a quello della Germania nazista, entrando in guerra e perseguitando gli ebrei. Alla fine Mussolini, anche se aveva ben chiara l’impreparazione italiana al conflitto e vedeva il volto demoniaco del nazismo, resta abbagliato, immaginando in una sorta di cinismo, autoinganno e furbizia di poter piegare Hitler".

Afferma che Mussolini è l’inventore del populismo. In che senso?

"E’ una tesi che sostengo da molti anni e che non riguarda la nostra situazione politica. Il populismo odierno non c’entra. Mussolini è l’inventore di una forma archetipica di intendere la politica che impropriamente chiamiamo così. Davanti alle masse sceglie l’accentuazione personalistica e un nuovo metodo di leadership".

 

 

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