Francesco Cavestri, pianista di 19 anni

Bologna, 8 luglio 2022 - Benedizione che plana dall’alto per Francesco Cavestri , pianista diciannovenne che a marzo ha presentato in trio al Bravo Caffè Early 17, disco d’esordio e line up filtrate dalla tromba di Fabrizio Bosso: il 14 agosto sarà in concerto a Berchidda per Time to Children , riverbero di Time in Jazz rassegna firmata Paolo Fresu, tra le più intriganti del pianeta. Tappa cruciale di un cammino di autocoscienza che riparte stasera dal Salotto del Jazz (via Mascarella 1), alle 21 e 15, in quartetto con i Berklee Messengers , scansione swingante della Grande Mela con cui esplora le congiunzioni tra jazz ed hip hop. Replica martedì nel cortile di Piazza Carducci. Partiamo dai compagni di viaggio.  "Sono il chitarrista Asher Belsky , il bassista Paul Reinhold  e il batterista Leonardo Badiali (nonni di Parma), il meglio di quanto esprima la Summer School del Berklee College of Music di Boston, dove l’anno scorso ho conseguito una borsa di studio. Parte del mio iter formativo". Che cosa suonerete?  "Oltre ai brani originali, altri appartenenti alla scena new soul e jazz degli ultimi anni, fino a reinterpretazioni e tributi a Herbie Hancock e Roy Hargrove , tra innovazione e soun d’avanguardia, dai capolavori hip-hop come How Much a Dollar Cost di Kendrick Lamar ". Una sua idea non banale sono state le lezioni concerto per avvicinare i giovani al jazz, dove le ha tenute?  "Al liceo ginnasio Galvani, in cui mi sono appena diplomato, e alle medie musicali Guido Reni. È stata l’occasione per sottolineare il tema del jazz che incontra l’r&b, l’hip-hop o la musica elettronica". Si sente già proiettato su  Time to Children ? "Ne sono elettrizzato. Tutto è nato dall’ascolto di Sonia Peana , presidente de Il Jazz va a Scuola , all’esibizione del Galvani. Il suo apprezzamento ha messo in moto il sogno".

Cosa Fare

Bologna, 8 luglio 2022 -&nbsp;Benedizione che plana dall’alto per Francesco Cavestri , pianista diciannovenne che a marzo ha presentato in trio al Bravo Caffè Early 17, disco d’esordio e line up filtrate dalla tromba di Fabrizio Bosso: il 14 agosto sarà in concerto a Berchidda per Time to Children , riverbero di Time in Jazz rassegna firmata Paolo Fresu, tra le più intriganti del pianeta. Tappa cruciale di un cammino di autocoscienza che riparte stasera dal Salotto del Jazz (via Mascarella 1), alle 21 e 15, in quartetto con i Berklee Messengers , scansione swingante della Grande Mela con cui esplora le congiunzioni tra jazz ed hip hop. Replica martedì nel cortile di Piazza Carducci. 
Partiamo dai compagni di viaggio. 
"Sono il chitarrista Asher Belsky , il bassista Paul Reinhold e il batterista Leonardo Badiali (nonni di Parma), il meglio di quanto esprima la Summer School del Berklee College of Music di Boston, dove l’anno scorso ho conseguito una borsa di studio. Parte del mio iter formativo". 
Che cosa suonerete? 
"Oltre ai brani originali, altri appartenenti alla scena new soul e jazz degli ultimi anni, fino a reinterpretazioni e tributi a Herbie Hancock e Roy Hargrove , tra innovazione e soun d’avanguardia, dai capolavori hip-hop come How Much a Dollar Cost di Kendrick Lamar ". 
Una sua idea non banale sono state le lezioni concerto per avvicinare i giovani al jazz, dove le ha tenute? 
"Al liceo ginnasio Galvani, in cui mi sono appena diplomato, e alle medie musicali Guido Reni. È stata l’occasione per sottolineare il tema del jazz che incontra l’r&amp;b, l’hip-hop o la musica elettronica". 
Si sente già proiettato su Time to Children ? 
"Ne sono elettrizzato. Tutto è nato dall’ascolto di Sonia Peana , presidente de Il Jazz va a Scuola , all’esibizione del Galvani. Il suo apprezzamento ha messo in moto il sogno".

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