Guida Nonturistica di Bologna, Wu Ming 2: E' fatta di "deviazioni"

Dalla ghiacciaia di via Bertocchi al McDonald ’s: storie e luoghi inaspettati

La città di Bologna

La città di Bologna

Bologna, 27 settembre 2022 - In tempi di omologazione dell’offerta per il visitatore medio che spesso si ferma alla ‘cultura del tagliere’, il ’Festival del turismo responsabile-Itaca’ presenta venerdì alle Serre dei Giardini Margherita (ore 18.30), la prima Guida Nonturistica di Bologna curata dallo scrittore Wu Ming 2 : ‘Bologna. Deviazioni inedite raccontate dagli abitanti ’ (Ediciclo Editore).

Come si è sviluppato il lavoro?

"Le tre principali sezioni della guida sono state curate da altrettante redazioni. Per quella dedicata alla ’resistenza delle piante ’ sono state coinvolti giardinieri, botanici, ambientalisti, contadini urbani. Per la ’resistenza della cultura ’ abbiamo lanciato un bando pubblico e selezionato una trentina di candidati, mentre la ’ resistenza senza dimora ’ si basa sulle indicazioni raccolte a Condominio Scalo, un cohousing sociale gestito da Piazza Grande. Queste ’redazioni’ hanno scelto i luoghi e hanno prodotto testi, ricerche e interviste. Il mio lavoro è consistito nel ridurre tutto questo materiale per ottenere le due o tre pagine dedicate ad ogni tappa. Poi ho integrato alcune notizie, aggiunto informazioni, cercando di far emergere e di rispettare il punto di vista collettivo".

Quali sono state, anche per voi, le scoperte più inaspettate?

"Le sorprese sono state di tre tipi. Anzitutto, luoghi che proprio non conoscevo, come l’antica ghiacciaia di via Bertocchi o l’edicola resiliente della Barca. Poi tanti posti che ho frequentato, ma senza conoscerne la storia (l’Arci Guernelli, Villa Paradiso, Monte Donato). Infine, luoghi che, vivendo a Bologna da quasi cinquant’anni , non mi sarei aspettato di trovare nell’elenco, ma così ho potuto considerarli da un punto di vista diverso: il Pratello, Villa Mazzacorati e addirittura il Mc Donald’s di piazza VIII Agosto!"

Organizzerete dei tour nei luoghi segnalati?

"Sabato 1 ottobre il festival propone tre itinerari ispirati alla nostra guida: uno a piedi, alla mattina, tra Bolognina e Cirenaica; uno in bici, al pomeriggio, e infine uno dal tramonto all’alba, dedicato alla quarta ’ resistenza ’ che tocchiamo nella guida, quella della ’paura del buio ’, della notte, grazie al lavoro di Valentina Medda e al suo progetto ’Cities by Night ’. Dopodiché, la guida è a disposizione di chiunque voglia usarla per camminate, pedalate, vagabondaggi. Ed è soprattutto un invito: agli abitanti, perché non vivano la propria città come turisti, e ai visitatori, perché imparino ad apprezzare i luoghi che non sono pensati, plasmati e sviliti a loro uso e consumo".

Bologna è diventata città dei taglieri e dei b&b. Che genere di immagine volete restituire della città?

"Quando una città si mette al servizio del turismo, non solo rischia di dimenticare i bisogni dei propri abitanti, ma finisce per adottare una nuova estetica, una scala di valori dettata da ciò che rende. Diventa come un podere coltivato a granturco secondo i dettami dell’agricoltura industriale. Noi abbiamo voluto raccontare la città che sfugge alla monocultura. La città che agli occhi dei turisti appare brutta, sporca, buia, disordinata, fuori mano, chiassosa, e proprio per questo è un rifugio per la biodiversità, un patrimonio comune, che magari tra vent’anni verrà celebrato, dopo averlo definitivamente distrutto".

 

 

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