Bologna, 5 febbraio 2019 - Musica avveniristica e perfino un po’ avantgarde: raramente sonorità che fluttuano nella vasta galassia del jazz sono presentate con il tasso di fruibilità che caratterizza l’XY Quartet, una delle più inverosimili novità per il compassato mondo del jazz. L’appuntamento è per domani sul palco della Cantina Bentivoglio (ore 21.45) con una formazione oltrejazzistica veneto-friulana che vive sui toccanti intrecci del sax contralto e soprano di Nicola Fazzini, del vibrafono di Saverio Tasca, del basso acustico di Alessandro Fedrigo e della batteria di Luca Colussi.
X e Y sono i codici che simboleggiano le antitesi da cui sgorga il suono del gruppo, tra i più apprezzati della nuova scena della musica improvvisata di matrice afroamericana. Con dentro jazz e contemporanea, prog e postminimalismo, pop e le ultime influenze newyorkesi. Un ordito di musica colta, composizione e improvvisazione, tradizione e innovazione, suono e silenzio.
Contesto in cui i quattro musicisti se la giocano con forte senso dell’interplay collettivo, ma si mostrano abili pure nel ritagliarsi sontuosi spazi solistici. Con alle spalle incisioni pregiate (“Idea F”, “XY” e “Orbite”, omaggio agli astronauti sovietici, un concept album che parte dalla missione di Yuri Gagarin) e concerti di grande appeal in Italia e all’estero XY Quartet è stato premiato nel 2014 e nel 2017 con il Top Jazz come secondo miglior gruppo italiano nel sondaggio della critica indetto dalla rivista Musica Jazz.
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