MamBo Bologna eventi, ecco il programma

L'assessore Matteo Lepore e il presidente dell’istituzione musei Roberto Grandi in cerca di finanziamenti: "Ora tocca ai privati"

Mika Rottenberg al MamBo

Mika Rottenberg al MamBo

Bologna, 4 febbraio 2019 - Adesso tocca ai privati. Lo hanno detto chiaramente, alla presentazione della nuova stagione di mostre di MAMbo, l’assessore alla cultura Matteo Lepore e il presidente dell’istituzione musei Roberto Grandi: se il lavoro di riassetto e rilancio di ‘Bologna città del contemporaneo’ è apprezzato, come dimostrano alcune mostre e Arte Fiera attualmente in corso, è tempo che Bologna mostri la sua generosità. Soprattutto perché l’annunciato azzeramento dei finanziamenti diretti da parte della Fondazione Carisbo alle attività culturali (800mila euro in meno al momento nelle casse municipali) apre un nuovo capitolo.

"Noi non chiediamo l’elemosina – dice Lepore – lavoriamo al consolidamento dell’esistente. Ci è stato proposto di partecipare ai futuri bandi e noi a quelli parteciperemo, ma è chiaro che la situazione muta". "Muta – precisa Grandi – perché spesso gli esiti dei bandi arrivano a programmazione in corso". Dunque, largo ai privati. "Abbiamo contatti con aziende e persone – insiste l’assessore – e stiamo elaborando strumenti che presto renderemo pubblici. Sapremo coinvolgerli nel nostro progetto". Attualmente il Comune destina all’istituzione Bologna Musei un milione e 700mila euro (35 milioni è il budget generale della cultura pari al 6% del bilancio di Palazzo d’Accursio) ma evidentemente quella cifra va puntellata.

Finanziamenti a parte, c’è un altro filone su cui si sta lavorando, ovvero la valorizzazione di Giorgio Morandi. In attesa di conoscere quale sarà la definitiva sede museale (il giudice si dovrebbe esprimere entro fine anno, dopo un pronunciamento previsto a marzo), il pittore sarà protagonista in aprile di una esposizione al Guggenheim di Bilbao (16 opere provenienti da MAMbo in dialogo con i maestri spagnoli) ma soprattutto di una grande mostra internazionale dal forte valore simbolico «dove – dice Grandi – si vedrà Morandi come non lo si era mai visto». L’annuncio ufficiale dovrebbe arrivare a breve. Intanto Lepore rilancia l’idea di un concorso internazionale d’architettura per il nuovo museo Morandi, ovviamente nel caso in cui il giudice neghi il ritorno a Palazzo d’Accursio.

Il programma finalmente. Il palinsesto dei prossimi mesi sarà, a detta dei responsabili, una sorta di manifesto del cantiere creativo in corso. Lorenzo Balbi, direttore di MAMbo, ha pensato di concentrare nella Sala delle Ciminiere tre personali completamente diverse fra loro: dopo Mika Rottenberg (fino al 19 maggio) toccherà al giovane Julian Charrière allestire la sua prima mostra italiana giocando sul confronto fra tecnologia e mondo naturale (da giugno a settembre).

Il 4 ottobre inaugurerà invece la retrospettiva dedicata a Cesare Pietroiusti e alla sua attività di formatore: la mostra resterà aperta fino a febbraio e coinvolgerà vari luoghi della città. Tre gli eventi ospitati invece nella Project Room. Dall’8 marzo al 5 maggio, spazio al Progetto Oreste, ovvero a quel collettivo di artisti che collettivo non volevano essere e che al Link avevano uno spazio preciso. Il celeberrimo concerto al PalaDozza di Bologna Rock del 2 aprile 1979 sarà celebrato da una mostra non solo documentale dal 17 maggio al 22 settembre mentre dal 15 novembre a febbraio inoltrato si terrà il dovuto focus sulla galleria De’ Foscherari attraverso un omaggio inconsueto. Villa delle Rose aprirà le porte in aprile all’italo-americana Catherine Biocca che elaborerà un progetto site-specific. A tutto questo va aggiunto il lavoro di riordino delle Collezioni Permanenti che, anche grazie a nuove entrate, si va perfezionando. E dove compaiono anche importanti artisti legati a Bologna come Flavio Favelli e Sissi.

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