Con Currentzis anche Mozart promette sorprese

Bologna Festival apre domani al Manzoni il cartellone ’Grandi Interpreti’ con il trascinante direttore d’orchestra e la sua musicAeterna

Con Currentzis anche Mozart promette sorprese

Con Currentzis anche Mozart promette sorprese

Bologna Festival inaugura domani sera alle 20,30, all’Auditorium Manzoni, la sua principale rassegna concertistica: il cartellone dei ‘Grandi Interpreti’. Nessuna etichetta sarebbe meglio azzeccata per Teodor Currentzis, che non è soltanto il più estroso, sorprendente, trascinante direttore d’orchestra giunto alla ribalta internazionale nell’ultimo ventennio: lo applaudiamo soprattutto come un grande re-intepretatore del patrimonio musicale classico, uno di quegli artisti capaci di ‘immagarti’ alla prima nota con il fascino del nuovo, dell’inaudito, anche quando propone musiche – come il ’Requiem’ di Mozart – sulle quali credevamo di sapere già tutto.

Cura maniacale dei dettagli fatti emergere con piena evidenza, giochi parossistici di chiaroscuri sbalzati oltre misura, energia materica sprizzante da ogni nota, tempi indiavolati eppur sempre convincenti: sono questi i suoi tratti esecutivi più eclatanti, quegli stessi, a ben vedere, che mezzo secolo fa venivano rinfacciati ai suoi precursori, quando li azzardavano per primi – e assai più timidamente – ricercandovi nuove strade per riproporre la musica antica (Harnoncourt, Gardiner, ecc.) e che oggi Currentzis estende anche a repertori più recenti, riscuotendo successi quasi sempre unanimi.

Le perplessità se le è attirate, semmai, per certa esuberanza nel look o la gestualità istrionica, e di recente per le mancate prese di posizione politiche: è del mese scorso la protesta di Oksana Lyniv verso il Festival di Vienna, reo di aver contrapposto in cartellone due ’Requiem’ (di Stankovyc e di Britten) composti entrambi in memoria delle vittime di guerra, affidandoli con poco tatto alla direttrice ucraina e al direttore greco-russo rispettivamente.

Ma Currentzis non perde occasione di sottolineare, nelle rare interviste, quanto la musica sia per lui un mezzo per portare amore e riconciliazione al genere umano. Suo strumento operativo privilegiato è musicAeterna, il complesso orchestrale e corale da lui fondato vent’anni fa a Novosibirsk, in Siberia, con cui si è presto imposto all’attenzione internazionale. Fa solitamente suonare gli strumentisti in piedi, cosa che condiziona non poco l’occhio dello spettatore, rispetto alle più rilassate esecuzioni sinfoniche cui siamo avvezzi; a ciò si aggiunge l’immagine ipercinetica del direttore, che li guida con tutto il suo corpo: ed è chiaro allora come il senso di travolgenza esecutiva ci giunga pure attraverso l’immagine, oltre che il suono sempre denso e graffiante.

Attorno all’evento musicale, Currentzis sa poi spesso creare un contesto ‘teatrale’ in senso lato. A Bologna (per l’unica volta nel breve tour italiano di questi giorni), l’ascolto del ’Requiem’ di Mozart sarà introdotto spiritualmente da canti liturgici dell’antica tradizione greca, affidati al Coro musicAeterna Byzantina e alla suggestiva voce solista di Adrian Sîrbu.

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