Addio a Sacchi Morsiani, una vita in Carisbo

Aveva 86 anni, per 30 fu presidente della banca. Monti, numero uno della Fondazione: "Un grande dispiacere non essere riusciti a chiarirci"

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"L’amore scaccia il timore". È la frase che ha voluto usare il figlio Giovanni, avvocato, nel ricordare il padre Gianguido Sacchi Morsiani, scomparso ieri. Banchiere di lungo corso, già presidente della Cassa di risparmio di Bologna per una trentina d’anni, di cui ha guidato anche la Fondazione. Da qualche tempo era ricoverato in una clinica a Bologna. Aveva 86 anni ed era vedovo.

Avvocato, già docente di diritto amministrativo all’Alma Mater di Bologna, esperto di diritto comunitario, è stato l’ultimo presidente di Carisbo. Era il 2013 quando tornò al vertice dell’Istituto bolognese e così salutò il nuovo incarico: "Confermo l’impegno a restare sempre al fianco delle imprese, delle famiglie e delle istituzioni bolognesi ed emiliane, in particolare in questa difficile fase di congiuntura economica".

Famoso negli anni Ottanta per aver dato il via alle prime aggregazioni bancarie, ha lavorato a lungo con il direttore generale dell’istituto Leone Sibani, suo amico e collega, anche in Fondazione Carisbo. E fino all’ultimo, nonostante i problemi di salute, ha voluto partecipare anche ai momenti più difficili di Casa Saraceni, tant’è che a maggio fece un rapido passaggio in via Farini per votare i nuovi membri del consiglio d’indirizzo.

Carlo Monti, numero uno della Fondazione Carisbo, raggiunto al telefono, è addolorato: "Mi ha chiamato a fine luglio, poi non l’ho più sentito. Sono molto triste per la sua scomparsa anche perché non abbiamo avuto la possibilità di chiarirci. Ci sono state incomprensioni, ma sono sicuro che se avesse potuto partecipare alla riunione degli ex presidenti che ho organizzato a fine settembre, avremmo trovato un’intesa per il bene della Fondazione". Ma non è il solo che, appresa la notizia, è rimasto scosso. Il senatore bolognese Pier Ferdinando Casini, lo ricorda con affetto: "Feci la tesi con lui in diritto amministrativo. Gli sono grato. Ma al di là dei ricordi personali, Sacchi Morsiani ha segnato un’epoca nella storia di Bologna. Sia nel mondo economico che universitario. È stato molto vicino alla Dc della Prima Repubblica, ma anche una volta uscito dalla politica, è sempre stato circondato dalla stima di tutti. Ha fatto un lavoro incessante, credo che la Fondazione lo ricorderà per come si merita".

A ricordare il banchiere anche il suo braccio destro per tanti anni, Sibani, anche lui già al vertice di Casa Saraceni. Insieme realizzarono le fusioni bancarie che portarono alla nascita di Cardine banca, Sanpaolo Imi poi Intesa Sanpaolo.

"Per me è stato un fratello maggiore. Abbiamo lavorato insieme per oltre vent’anni... Non sempre abbiamo avuto le stesse idee, o l’abbiamo pensata allo stesso modo. Ma ho sempre avuto un grande rispetto e gli sono grato, anche per la carriera conclusiva a direttore generale in Carisbo. È stato un uomo di legge, molto misurato, preciso e responsabile. Negli ultimi tempi siamo stati molto vicini, sono dispiaciuto. E dal punto di vista professionale abbiamo perso una persona di riferimento".

La Messa di addio sarà domani alle 11 alla Chiesa Parrocchiale di Santa Maria dell’Annunziata.

Rosalba Carbutti

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