Agricoltore muore e lascia l’azienda da tre milioni di euro al Comune

San Giovanni in Persiceto, nel testamento di Vittorio Ragazzi una cospicua donazione di beni immobili. L’avvocato: “Credo che l’amministrazione debba investire questa eredità in nuove opere di beneficenza per rispettare la sua memoria e volontà”

L’azienda agricola, nella frazione di Zenerigolo, dell’agricoltore Vittorio Ragazzi

L’azienda agricola, nella frazione di Zenerigolo, dell’agricoltore Vittorio Ragazzi

San Giovanni in Persiceto (Bologna), 10 gennaio 2024 – Muore e lascia in beneficenza al Comune di San Giovanni in Persiceto tutti i suoi beni immobili compresi presumibilmente dai due ai tre milioni di euro.

E’ la storia dell’agricoltore Vittorio Ragazzi, morto lo scorso dicembre a 84 anni. Ragazzi era proprietario di un’azienda agricola, nella frazione di Zenerigolo, con mucche da latte, animali da cortile e cavalli. La sua attività agricola conta diversi fabbricati e una decina di ettari di terreno da coltivazione.

E ha pensato di redigere un testamento nominando il Comune di Persiceto come erede e lasciando all’ente i beni immobili ed anche il denaro che era riuscito a risparmiare durante la sua vita.

Risparmi che ammonterebbero dai due ai tre milioni di euro.

Come attesta l’avvocato Claudio Mazza, amico di Ragazzi e suo legale. "Sappiamo – dice Mazza – che recentemente, davanti al notaio e a rappresentanti del Comune di Persiceto, è stato pubblicato il testamento e che l’amministrazione comunale ne ha preso atto. Ora espletato l’iter burocratico sarebbe opportuno conoscere cosa farà, con il patrimonio del mio assistito, il Comune, nel caso accettasse l’eredità.

Credo che l’amministrazione comunale debba investire questa eredità in nuove opere di beneficenza per rispettare la memoria e la volontà di Vittorio Ragazzi. Un uomo particolare, davvero un personaggio. Era una persona di fortissimi principi e di cultura contadina, un uomo di una volta. Ragazzi - prosegue il legale - parlava dialetto bolognese stretto e io oltre all’avvocato facevo con lui da mediatore culturale. Aveva il contatto con la natura e con gli animali. Ma era persona capace di parlare di titoli finanziari e fondi di investimento con una gran autorità e conoscenza".

Ma la storia si tinge di giallo. Perché l’avvocato è venuto a conoscenza di un secondo testamento olografo di Vittorio Ragazzi, spuntato fuori ed in possesso dei familiari, le cui disposizioni sono per ora sconosciute. "Personalmente – aggiunge l’avvocato – non esprimo nessun parere su questo secondo testamento che non conosco e che non ho visto. Ma ci saranno le sedi opportune per effettuare le verifiche del caso e per accertarne la veridicità. Personalmente ho già dato la mia disponibilità a trasmettere a chi di dovere la documentazione di Vittorio Ragazzi riguardo tutti suoi beni".

Al momento, interpellati, alcuni familiari non intendono intervenire sulla vicenda.

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