PAOLO ROSATO
Cronaca

Alberto Aitini: "Mi candido alle Comunali"

L’assessore Pd tira dritto verso le primarie: "Si facciano, se l’emergenza sanitaria lo consentirà. Altrimenti si voti in assemblea, io ho i numeri"

Migration

di Paolo Rosato

Assessore Alberto Aitini, la Federazione Pd ha fissato la Direzione per il 18 marzo. All’ordine del giorno la situazione nazionale e le amministrative autunnali. Cosa accadrà?

"Auspico che sia la chiusura di un percorso durato molti mesi, e che finalmente si faccia chiarezza programmatica sulle prossime amministrative".

Lei cosa farà? Alcune correnti hanno trovato l’accordo su Matteo Lepore come possibile candidato sindaco. Ma manca tutta l’area che fa riferimento a lei.

"Penso che non possano essere sempre i soliti caminetti a decidere il futuro della città. Sono arrivato primo alle consultazioni interne, ma alcuni vogliono poter decidere contro la volontà degli iscritti, adeguando la loro posizione alla convenienza del momento. Auspico a questo punto un confronto ordinato, costruttivo e trasparente. Che è sempre la scelta migliore".

Si candiderà alle primarie?

"Sì, se ci saranno le condizioni sanitarie. Altrimenti si voti negli organismi del Pd nel rispetto dei risultati delle consultazioni che in questi mesi, anche se non comunicato in maniera chiara, mi hanno premiato in modo largo e inequivocabile".

La pandemia potrebbe non voler darci tregua anche arrivati alla primavera. A quel punto anche lei potrebbe convergere per un accordo unitario?

"Tutti auspichiamo che l’emergenza passi il prima possibile. Se non ci fossero le condizioni per fare le primarie si voterà negli organismi del Pd. E chiedo che lo si faccia nel rispetto del risultato delle consultazioni".

Insomma, lei tira dritto. Perché non è possibile un accordo tra lei e Matteo Lepore?

"Ho massima stima di Matteo e rispetto il suo lavoro di questi 10 anni. Abbiamo però idee diverse su programma, priorità per la città e alleanze. Non è una questione di posti al sole, che comunque ho già rifiutato in questi mesi".

Enrico Letta segretario potrebbe incidere sulle Comunali?

"Letta è autorevolissimo e ci consentirà di sostenere con più forza l’agenda Draghi e di aprire una riflessione sull’identità del Pd, coinvolgendo iscritti, elettori e circoli. A livello locale auspico una coalizione larga con un Pd baricentrico".

Pensa a un’alleanza anche con Coalizione Civica e Verdi?

"Il Pd sia chiaro. Per esempio, vorrei sentire parole nette contro le occupazioni abusive. Chi si allea con il Pd non può giustificarle. Porte aperte a tutti, ma nella chiarezza programmatica non ci può essere tutto e il contrario di tutto. Portiamo a compimento le opere pubbliche".

Bologna Civica ha chiuso al Pd: troppa sinistra tra gli alleati. Chi sbaglia?

"Pongono temi che mi pare abbiano trovato la porta chiusa da una parte di Pd. Ma io ritengo fondamentale che il programma dia segnali chiari al mondo del commercio e dell’impresa".

Gian Luca Galletti potrebbe riunire tutto il centro e poi incassare l’appoggio della destra. Un pericolo per il Pd?

"Sarebbe un grave errore considerare le elezioni già vinte. Dobbiamo convincere la città presentandoci senza la puzza sotto al naso".

Venendo alla strategia post pandemia, nella campagna elettorale che temi porterà?

"Ci sarà tempo per la campagna elettorale visto lo spostamento del voto, ora dobbiamo lavorare giorno e notte per far uscire Bologna dall’emergenza sanitaria. E’ la priorità assoluta. La pandemia cambia inevitabilmente il futuro della città, è l’ora delle scelte coraggiose".

Ce ne dica una.

"Lo chiedo con grande rispetto nei confronti delle posizioni di tutti: siamo sicuri che dopo la pandemia investire 40 milioni di euro sullo stadio sia ancora una priorità? Capisco l’importanza di avere un nuovo stadio, per rendere ancora più competitiva la nostra squadra di calcio. Ma potremmo destinare quelle risorse per potenziare le politiche di welfare. Investimenti su donne e giovani, migliorare la qualità dei servizi e rinnovare le infrastrutture delle nostre scuole".

E poi c’è la sicurezza, che è la sua delega principale.

"Il progetto che ho in mente è Bologna si-cura, prendersi cura di più dei cittadini. Più cura dello spazio pubblico, l’aumento delle manutenzioni del territorio, più lavori pubblici su strade e marciapiedi. Con un milione di euro, un esempio, potremmo mantenere puliti tutti i muri del centro storico della città. Una città senza degrado e ben tenuta, nella quale la sicurezza dei cittadini è considerata una priorità. E poi bisogna continuare a puntare sulla rigenerazione urbana, partendo dalle ottime cose fatte dal sindaco Virginio Merola in questi anni".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro