Incidente Bologna, investì anziano ai Giardini Margherita. Condannato

Maxi sanzione e patente sospesa per il fatto che ha causato alla vittima un danno permanente

I rilevamenti sul luogo dell'incidente

I rilevamenti sul luogo dell'incidente

Bologna, 14 novembre 2019 - Una retromarcia improvvisa, un pedone travolto e una condanna arrivata a distanza di poco più di quattro anni. Tradotta in una maxi sanzione pari a 20mila euro di provvisionale, oltre a 5mila di spese processuali, più tre mesi di sospensione della patente di guida. Un incidente che potrebbe essere definito come tanti, avvenuto però all’interno dei Giardini Margherita e che ha provocato alla vittima danni biologici permanenti dell’11-12%.  

È il 23 ottobre 2015, le 16.40: un pensionato passeggia tranquillo sul margine destro della carreggiata della strada denominata Stenio Polischi, cuore dei Giardini. Accanto a lui ci sono le scuole elementari Fortuzzi, e in quel momento i vialetti sono affollati di genitori e bambini pronti a ‘scappare’ al suono dell’ultima campanella di giornata. Oltre alle tante persone, ci sono anche svariate auto parcheggiate o ferme in attesa di ripartire. All’improvviso, proprio una di queste, una Volkswagen Golf che si trovava sul margine destro della carreggiata, inizia una manovra di retromarcia per uscire dal parcheggio e nel farlo travolge, con la parte posteriore di sinistra, un pensionato. All’epoca 87 primavere, originario di Argelato ma residente a Bologna. Il primo ad aiutare il pedone, è proprio lo stesso automobilista, un 57enne della città, il quale scende dal mezzo e, dopo un primo soccorso, accompagna a casa il ferito. "Non me ne sono accorto, non l’ho proprio visto", ha sempre spiegato lui anche davanti alla propria compagna e alla moglie dell’anziano. "Egli – è scritto negli atti – dichiarava di non essersi avveduto della presenza di persone dietro il veicolo". Lo stesso, difeso dall’avvocato Maria Giovanna Sciuto, ha spiegato agli agenti della polizia Municipale che quel pomeriggio, fermo in macchina in attesa di un’insegnante e proprietaria dello stesso mezzo, per permettere il passaggio a un camioncino della nettezza urbana, aveva girato le chiavi della Golf per poi iniziare una retromarcia "in maniera diritta". Solo successivamente aveva notato "una persona a carponi, con la testa rivolta verso il centro della carreggiata, in corrispondenza dell’ultimo stallo riservato ai ciclomotori. Ho lasciato subito l’auto dove si trovava e mi sono portato dove c’era l’uomo per aiutarlo". Passano alcune ore e il pensionato comincia a stare male, con il viaggio verso il policlinico Sant’Orsola che diventa così l’immediata conseguenza. Al pronto soccorso ecco arrivare l’amara sorpresa: lesioni al ginocchio e al polso della mano sinistra, con frattura scomposta di quest’ultima, e prognosi iniziale di un mese. Un danno che, vista anche l’età avanzata, diventerà permanente dell’11-12%. Una storia che è finita a Palazzo di giustizia, con un’istruttoria lunghissima, senza testimoni oculari, terminata solo due giorni fa con il giudice Renato Poschi che ha condannato l’imputato al pagamento di una sostanziosa provvisionale alla parte civile (rappresentata dall’avvocato Gabriele Bordoni) di 20mila euro, oltre alle spese processuali.

Parte civile che (assieme alla pubblica accusa) ha sempre sostenuto come il luogo, all’interno dei Giardini Margherita, imponesse la massima attenzione durante qualsiasi manovra fatta con ogni mezzo, soprattutto perché zona di transito di pedoni e a ridosso di una scuola. 

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