Archiginnasio d’oro. L’abbraccio di Bologna a Romano Prodi: "Città da Champions"

Consegnata l’onorificenza all’ex premier in una Salaborsa piena di amici "Dedico tutto a mia moglie Flavia". Lepore: "E’ una delle nostre Porte".

Archiginnasio d’oro. L’abbraccio di Bologna a Romano Prodi: "Città da Champions"

Archiginnasio d’oro. L’abbraccio di Bologna a Romano Prodi: "Città da Champions"

In tanti a Bologna vogliono bene a Romano Prodi, e ieri l’affetto è arrivato forte e chiaro al professore sotto le alte volte della Salaborsa, vestita a festa per il conferimento all’ex premier dell’Archiginnasio d’oro. Che è la più alta onorificenza che possa conferire il Comune. Prodi, visibilmente emozionato, concludendo ha mirato al cuore dei bolognesi. "Questa città merita di conquistare la Coppa dei campioni, in ogni campo", ecco la frase che è stata accompagnata da una standing ovation, una carezza al Bologna Fc che sogna l’Europa dopo che lo stesso Prodi, in una prolusione ricca di ricordi e suggestioni, aveva ripercorso la sua battaglia per demolire i confini. "A chi volete che lo dedichi, lo dedico a mia moglie Flavia – ha detto a cronisti e amici, dopo aver ricordato le vittime di Suviana –. Sono commosso da questo riconoscimento. Ho forse imparato più cose chiacchierando sotto i portici con Andreatta e altri che a leggere i trattati. E non è casuale che l’Ulivo sia nato a Bologna, perché è stata la sintesi di un fermento culturale, di un dialogo a cui eravamo spontaneamente abituati. Io ho sempre abitato qui ed è una scelta di cui non mi sono mai pentito: una delle cose più belle delle nuove tecnologie è che ho sempre letto la cronaca di Bologna dovunque mi trovassi. Questa città mi è stata vicina con affetto e partecipazione in ogni momento della mia vita". Poi l’Europa. "Oggi ci troviamo nella peggiore situazione che potessi immaginare. Spero che l’Europa possa avere una sua voce, in tutti questi conflitti quella voce non c’è e potete immaginare il mio dispiacere". Di seguito, la Bologna del futuro, "chiamata a rinnovare tutto, compresi i tram e i canali. Il nostro compito è ora far nascere all’ex manifattura tabacchi il nuovo Archiginnasio, rinnovando l’idea dei collegi medievali, attraendo insegnanti e scienziati e non solo studenti". Un disegno, quello della "nuova cittadella universitaria" nel quartiere del Tecnopolo, del Centro Meteo e del distretto ‘Tek’, che era stato colorato anche dal sindaco Matteo Lepore. "Prodi è una delle dodici Porte della città – ha detto –, quella aperta sull’Europa. Con il dito spesso puntato sulla fronte, ci hai spronato a riflettere, a non fermarci davanti all’ovvio e allo stato delle cose per com’erano".

Ricchissimo il parterre. Sylvie Goulard, consulente politica di Prodi a Bruxelles, ha tenuto un’accorata prolusione. Presenti, tra gli altri, Gianni Morandi, Arturo Parisi, Pier Ferdinando Casini, Virginio Merola, Graziano Delrio (conciliabolo politico per lui con Luigi Tosiani, segretario regionale del Pd), Andrea De Maria, Sandra Zampa, Gian Luca Galletti, Lorenzo Sassoli de Bianchi, Vasco Errani, Stefano Zamagni, Michele De Pascale, Pierluigi Stefanini, Giuseppina Gualtieri. Assenti, ma per impegni già fissati, il rettore Giovanni Molari, il cardinale Matteo Zuppi e Stefano Bonaccini. Prodi ha infine glissato sulle critiche arrivate al premio dalla Destra (FdI, in parte Lega).

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