Assembramenti e movida, Merola difende i giovani: "Bologna non è un paese per vecchi"

Il primo cittadino cita il titolo del famoso romanzo di McCarthy, intervenendo sulle polemiche legate alle zone della movida

Il sindaco Virginio Merola difende i giovani sulla movida

Il sindaco Virginio Merola difende i giovani sulla movida

Bologna, 31 maggio 2021 - Assembramenti, movida folle e polemiche a Bologna. Sul tema entra a gamba tesa il sindaco Virginio Merola, prendendo un po' le difese dei più giovani, che tanto fanno infuriare i residenti del centro, soprattutto nei fine settimana. "Bologna non è un paese per vecchi, l'ordine pubblico non si può ridurre all'idea di concepire i giovani come dei piccoli delinquenti, e se non vogliamo una città di vecchi diamoci tutti una mossa per aiutare i giovani e metterli al primo posto".

Il sindaco Virginio Merola difende i giovani sulla movida

Cita il titolo del famoso romanzo di Cormac McCarthy, portato anche sul grande schermo dai fratelli Coen, il sindaco, per rispondere ai cronisti sulle polemiche legate alle zone della movida a margine di una conferenza stampa in Prefettura.

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"Non è solo un problema di ordine pubblico"

Merola, quindi, respinge al mittente l'idea di "ridurre il tema dei giovani a una questione di ordine pubblico", aggiungendo che Bologna "non può essere una città per vecchi" e che "tutto quello che dobbiamo fare, a partire dall'utilizzo delle risorse del Recovery Fund, deve essere destinato a rendere i giovani protagonisti del nostro futuro". Questo perché, rileva con una punta di amarezza il primo cittadino, "i giovani in città sono una minoranza, a differenza della mia generazione, che era maggioranza e aveva davanti a sé un bell'ascensore sociale. Facevamo gli estremisti - scherza, ma fino a un certo punto, Merola - ma molti di noi sono andati in banca o in Parlamento".

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Il prefetto: "Giovani né da criminalizzare, né da giustificare"

Sulla stessa lunghezza d'onda del sindaco anche il prefetto Francesca Ferrandino, secondo cui non bisogna "criminalizzare i giovani, e neppure giustificarli", ma piuttosto "responsabilizzarli, perché devono entrare nell'ordine di idee che sono cittadini e che hanno la responsabilità di chi hanno a fianco". Questo vale anche per le politiche riguardanti le zone della movida, tema caldo di queste ultime settimane e oggetto, nei giorni scorsi, di una riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica. Sul punto, chiosa infatti il prefetto, "è chiaro che la movida è da sempre una questione all'attenzione dei tavoli di sicurezza", ma non è solo "una questione tecnica, ma anche di politiche sociale e di cittadinanza attiva, concetto che dobbiamo introdurre in maniera maggiore nel nostro Dna".

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