Bologna, bambino caduto dal carro di Carnevale. Verifiche sul mezzo

Il piccolo Gianlorenzo è morto mercoledì al Maggiore. L'arcivescovo Zuppi: "Fiducia nella giustizia", la Curia: "E' salito in braccio alla mamma"

I rilievi dei carabinieri sul carro. A destra il piccolo Gianlorenzo

I rilievi dei carabinieri sul carro. A destra il piccolo Gianlorenzo

Bologna, 7 marzo 2019 – Sarà sottoposto a misurazioni e rilievi fotografici il carro di Carnevale dal quale martedì è caduto il bambino di due anni e mezzo, il piccolo Gianlorenzo Manchisi, morto ieri all'ospedale Maggiore. La Procura della Repubblica di Bologna ha incaricato la Sezione Investigazioni Scientifiche del Nucleo Investigativo dei carabinieri di svolgere i rilievi tecnici.

Gli accertamenti servono a verificare se il mezzo, che è stato posto sotto sequestro subito dopo l’incidente che ha causato la morte di Gianlorenzo Manchisi, è conforme alle norme previste per questo tipo di manifestazioni. Proseguono, inoltre, le verifiche finalizzate ad accertare l’esatta dinamica della tragedia e le eventuali responsabilità degli organizzatori. Sul caso la Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo.

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“Abbiamo fiducia nella giustizia senza nessun problema”, dice l'arcivescovo Matteo Maria Zuppi. Rispondendo a una domanda dei cronisti sulla pericolosità del carro, su cui il piccolo si trovava asssieme alla madre durante la sfilata della manifestazione organizzata dalla Diocesi, Zuppi ha detto: “Non lo so. È la 67esima edizione del Carnevale, con tutti quanti i certificati. Rimetterei tutto a chi deve indagare e a chi deve dire questo”. L'arcivescovo ha definito la tragedia “una cosa straziante”. A lui i genitori del piccolo hanno detto, come ha riferito l'arcivescovo, che “in una frazione di secondo è cambiato tutto, dobbiamo essere molto uniti, molti mi hanno scritto per dirmi che questo è un figlio di Bologna, si è rivelata anche molta solidarietà”.

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Gianlorenzo, caduto martedì dal carro di Carnevale durante la sfilata in via Indipendenza, si è spento ieri pomeriggio attorno alle 16. Non ha mai ripreso conoscenza né è mai uscito dal reparto di Rianimazione, dopo il delicato intervento cui è stato sottoposto la sera stessa dell’incidente. Non sarà eseguita l'autopsia, ma solo una ispezione esterna sul corpo del piccolo.  Il bimbo, che con il suo costume da Power Ranger stava ballando con la mamma sul carro allegorico a tema ‘Masterchef’, probabilmente nel tentativo di sedersi è caduto all’indietro, tra le sbarre laterali.

Nell’impatto è scivolato sotto al carro, che lo ha travolto con le ruote posteriori, colpendolo proprio all’addome. Inutili gli interventi dell’addetto alla sicurezza della Curia, che in pochissimo tempo si è affrettato ad applicare il massaggio cardiaco al bimbo che appena respirava dopo la caduta; inutile la corsa dell’ambulanza – giunta sul posto in sette minuti, specifica l’Ausl – e la delicatissima operazione chirurgica. Le lesioni erano troppo estese e troppo gravi e il cuore del piccolino alla fine si è arreso.

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"Quando è salito sul carro il bimbo era in braccio alla mamma, perché da solo non sarebbe salito a quell'età. Io non voglio incolpare nessuno, ma se sei in braccio alla mamma non potevamo dire: tu non sali", è la spiegazione fornita da Paolo Castaldini, responsabile dei servizi tecnici della Curia in un'intervista all'emittente Ètv.  Castaldini ha anche ribadito che il carro dal quale è caduto il bimbo "era stato collaudato da un ingegnere e quattro persone erano accanto a quello, e a ogni altro carro, per controllare le persone che salivano".

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