Besta, prove di pace. Il prefetto Visconti:: "Bene il Comune, si arrivi a un’intesa"

L’analisi di Palazzo Caprara: "Il dialogo con il Comitato porterà risultati". L’attenzione sul Quartiere. "La situazione non porti a fughe dei bimbi". L’amarezza dei Verdi. "Un confronto ora non ha alcun senso".

"I lavori sono sospesi, aspettiamo che il sindaco incontri nuovamente i comitati nei prossimi giorni e vedremo che passi avanti verranno fatti". Questa, in sintesi, la posizione espressa ieri dal prefetto Attilio Visconti sulla vicenda delle nuove scuole Besta, dopo la decisione presa da Palazzo d’Accursio di sospendere il cantiere a seguito del faccia a faccia di ieri in Comune tra il primo cittadino e i comitati. Nella riunione di ieri mattina del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, ha spiegato Visconti ai cronisti, "abbiamo preso atto dei tentativi che il Comune sta facendo con i comitati per realizzare il progetto senza ricorrere alla violenza". Questo impegno, ha aggiunto, "proseguirà nei prossimi giorni, e auspico che si arrivi a un risultato positivo, in modo da realizzare un’opera di interesse pubblico senza arrivare a scontri con le forze di Polizia". E nell’attesa che si sblocchi l’impasse, possibilmente "in tempi brevi", il tavolo sulla questione "è stato aggiornato, perché sul tema il Comitato va un po’ a rimorchio delle azioni del Comune, e non possiamo prendere iniziative quando il Comune sta già lavorando, e bene, su questo fronte".

Da parte sua, il prefetto ha sottolineato che "c’è anche un’attenzione particolare sul quartiere e sulla zona, perché tra un po’ i genitori dovranno iscrivere i figli a scuola e auspichiamo che non si creino disagi alla popolazione", così come "c’è un problema di tutela fisica del parco". Da qui l’auspicio che "il problema si risolva presto", con Visconti che comunque si è detto ottimista: "Penso che l’opera del Comune porterà dei risultati, e confido che l’interesse sociale prevalga su altre motivazioni", ha concluso.

Tornando ai fatti degli ultimi giorni, resta amaro il commento dei Verdi. "Mi chiedo come sia possibile che per arrivare a un dialogo tra politica e cittadinanza – ha affermato Danny Labriola, co-portavoce dei Verdi – siano necessari mesi e mesi di proteste, presidi, lettere, petizioni, appelli, manifestazioni, cortei. Mi domando se abbia senso che il Comune, casa di tutti, apra le sue porte solo dopo una folle giornata di scudi e manganelli contro centinaia di persone, che stanno cercando di difendere un parco urbano da motoseghe e cemento". Il confronto e la partecipazione "dovrebbero rappresentare la quotidiana normalità di una democrazia sana e una convivenza civile, e invece si sta diffondendo l’idea che la vittoria elettorale legittimi a governare con arroganza, senza mai contemplare passi indietro". All’attacco dell’amministrazione anche Fratelli d’Italia. "Dopo gli scontri che hanno provocato dieci feriti tra le forze dell’ordine, e dopo che i residenti avevano formato il pacifico Comitato in difesa del parco Don Bosco – hanno affermato i consiglieri comunali di FdI in una nota –, la giunta Lepore si sveglia all’improvviso e decide di prestare orecchio e dare attenzione a coloro che hanno messo (per l’ennesima volta) a ferro e fuoco la città. Ci riferiamo ai soliti esponenti dei centri sociali, e la gente come al solito è sorda rispetto a chi dialoga".

red. cro.

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