Bologna, il primo nato del 2019. "Mio marito mi ha aiutato a farlo uscire"

È nato 32 minuti dopo mezzanotte. Il racconto di mamma Antonietta

Il primo nato Samuele con la mamma Antonietta  e il padre Riccardo

Il primo nato Samuele con la mamma Antonietta e il padre Riccardo

Bologna, 2 gennaio 2019 - Nato in casa trentadue minuti dopo la mezzanotte. Samuele, due chili e 790 grammi di peso e 46 centimetri di lunghezza – il primo bambino venuto al mondo nel 2019 in zona Barca –, ha fatto una bella sorpresa a mamma Antonietta Pellicano, 32 anni, a papà Riccardo Pasini, 36, e al piccolo Roberto che a febbraio compirà i 4 anni.

“Sarà il fratello migliore del mondo – assicura Riccardo a fine mattinata nella Maternità del Maggiore – perché quando gli ho detto ‘devo andare di là con la mamma’ mi ha risposto ‘vai’ ed è rimasto da solo in camera da letto senza venire in sala da pranzo, poi nel momento in cui ha visto mia moglie andare via con i sanitari mi ha chiesto di restare con lui”.

Antonietta, come è andata?

“Samuele è un dormiglione, ma ha avuto fretta di nascere. In quei venti minuti di euforia non ho capito niente, per fortuna mio marito è stato bravo e mi ha aiutato a farlo uscire», dice con semplicità la mamma, originaria di Roma, barista in due pasticcerie, una a San Lazzaro, l’altra a Borgo Panigale.

Il brindisi di mezzanotte lo avete fatto?

“Sì, era stata una giornata normale, nel pomeriggio siamo usciti per incontrare degli amici. Poi a un certo punto ho detto a Riccardo che dovevo andare in bagno. Mi sono accorta di aver rotto le acque e così l’ho avvisato di chiamare il 118”.

Poi che cosa è successo?

“Sono andata in sala da pranzo e mi sono seduta in poltrona, mentre mio marito dopo altri cinque minuti ha richiamato la centrale del 118 perché vedeva già spuntare la testa del bimbo. Gli operatori lo guidavano, gli dicevano che cosa doveva fare, come mettere le mani, forse temevano che il bambino potesse cadere, poi è corso alla porta per far entrare l’equipaggio”.

Quindi Samuele è nato all’arrivo dei sanitari?

“Sì, l’hanno preso gli infermieri. Noi in quel momento ci siamo rilassati perché finché eravamo da soli mio marito temeva di poter fare qualche manovra sbagliata. E dopo altri cinque minuti è arrivato anche il medico. Mio marito dice che dalla prima chiamata, diciotto minuti dopo mezzanotte, alla nascita, sono passati 14 minuti: un parto precipitoso”.

Quando è stato tagliato il cordone ombelicale?

“Non in casa, ma all’arrivo in ospedale”.

Quando era prevista la data del parto?

“Verso il 10 gennaio, Samuele invece ha deciso di anticipare un po’. Venerdì avevo avuto delle contrazioni e così ero venuta in ospedale. Dopo la visita i medici avevano deciso di ricoverarmi per tenermi sotto controllo, ma per due giorni non era successo niente, anche il tracciato era normale. Le contrazioni si erano fermate e io mi sono riposata – ammette Antonietta sorridendo –. Poi domenica mi hanno dimessa, lunedì è trascorso senza problemi e passata la mezzanotte è cominciato tutto”.

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