Bologna-Inter vista dai tifosi, un’altalena di emozioni: "Noi sempre all’attacco. La Champions? È ancora lì"

Tanti supporter davanti agli schermi del bar del ’Ciccio’ e del pub Old Bridge: "La sconfitta al Dall’Ara con l’Inter fa male, ma non cambia le ambizioni"

I tifosi che, non potendo andare al Dall’Ara tutto esaurito, hanno seguito la partita del Bologna dal Ciccio o all’Old Bridge

I tifosi che, non potendo andare al Dall’Ara tutto esaurito, hanno seguito la partita del Bologna dal Ciccio o all’Old Bridge

Bologna, 9 marzo 2024 – Mani nei capelli e fiato sospeso, fino all’ultimo secondo. E poi applausi, urla e grida, nonostante l’amaro in bocca. È la febbre rossoblù che coinvolge i tifosi del Bologna Calcio, dentro e fuori il Dall’Ara.

Grande pubblico, infatti, negli storici pub e locali cittadini, dove a centinaia i fedelissimi si sono radunati nel pomeriggio per tifare e spronare la loro squadra del cuore.

Pienone nei punti di ritrovo storici, come al bar Ciccio, su per San Mamolo, e al pub Old Bridge, in via Emilia Levante, dove la partita si è vissuta a pieno ritmo, con il batticuore.

Un match, che nonostante la sconfitta contro l’Inter, fa mantenere vivo il sogno degli appassionati: il Bologna Calcio in Europa. E al Ciccio e all’Old Bridge le emozioni si sono percepite più forti che mai, nella speranza di sconfiggere la capolista del campionato, conquistando tre punti.

Abbracciati e affiatati, infatti, i tifosi, con al collo o tra le mani le sciarpe della squadra, hanno preso posto prima del fischio di inizio. Da lì, un’altalena di emozioni difficile da spiegare: tra grida, sussulti e applausi, i locali erano in fermento. Fiato sospeso già al quindicesimo minuto per la prima occasione goal del capitano in campo Lewis Ferguson.

Poi è calato il silenzio nelle sale del pub quando il tedesco Bisseck, al trentasettesimo, ha gonfiato la rete per i neroazzurri. Un duro colpo, ma niente panico per i bolognesi dell’Old Bridge, che hanno continuato imperterriti ad applaudire la loro squadra del cuore, incitando i giocatori di Thiago Motta anche da lontano, intonando perfino i cori lanciati dalla curva Bulgarelli. Del resto, il forcing rossoblù, seppur sterile, era evidente.

Fino alla fine del primo tempo, tutti incollati ai più dei sei schermi che trasmettevano la partita, scattanti sulla sedia nella speranza del pareggio. Il sogno sfuma, ma non mancano le urla di incoraggiamento quando i calciatori sono entrati nel tunnel, applaudendo comunque per la buona prestazione della squadra. "Forza ragazzi – urlano dai tavoli –. Meriti amo la vittoria: dobbiamo crederci".

Lo stesso clima si vive nello storico bar di via San Mamolo, al Ciccio, dove alcuni supporter hanno guardato la partita nella veranda esterna, nonostante la pioggia. Coperti con giacche e cappelli, il freddo non si percepisce: a scaldare il cuore c’è il Bologna.

Dentro, intanto, altri tifosi seduti ai tavolini aspettavano la ripresa. Dopo la breve pausa, trascorsa tra risate e speranza, i tifosi sono tornati alle postazioni iniziali dell’Old Bridge. Dal fischio di ripartenza, l’emozione è salita alle stelle, grazie ai veloci passaggi dei rossoblù e alle numerose occasioni goal create. Un boato, in particolare, ha avvolto il pub quando Saelemaekers ha sfiorato il pareggio. A seguire, uno scroscio di applausi ha incitato nuovamente la squadra, accompagnati da sonori commenti: "siamo fortissimi", gridano alcuni; "andiamo a prenderci la vittoria", urlano altri.

Insomma, la speranza è rimasta viva fino all’ultimo, in particolare con l’ingresso di Santiago Castro e di Riccardo Orsolini, che hanno acceso ancora di più negli occhi dei tifosi la fame di vittoria. A ogni occasione, infatti, i tifosi saltano in piedi, come se fossero loro stessi a cercare la porta, con i piedi e con il corpo, a dimostrazione del fatto che il Bologna, per i supporter, è una fede.

A dipingere la scena con i colori rosso e blu, i tifosi più piccoli, che dentro il pub della via Emilia hanno battuto le mani a più non posso, tra le braccia dei genitori, che hanno trasmesso loro la passione del calcio. Il triplice fischio dell’arbitro manda le squadre negli spogliatoi, ma non i tifosi, che nonostante la sconfitta, hanno continuato a cantare e applaudire lo squadrone "che tremare il mondo fa".

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