Bologna, 13 settembre 2024 – “I bolognesi quando iniziano una frase con ‘brisa per criticher’, lo fanno perché vogliono davvero criticare. Siamo un po’ criticoni”. Ieri è toccato a Maurizio Marchesini bacchettare un pochino l’anima della città. Un’anima troppo poco indulgente nei confronti della grande opera, con i cantieri che ormai sono ovunque. Ma tutti questi lavori, dalla Fiera a via Saffi, stanno creando grossi disagi alle aziende piccole e grandi, e anche al gruppo Marchesini eccellenza della packaging valley? Il Ceo ha consigliato di stringere i denti.
“Se non fanno le infrastrutture critichiamo, se le fanno ci lamentiamo, se le fanno poco per volta diciamo che non possiamo stare tanti anni in ballo, se le fanno tutte in una volta non va bene”, ha fatto notare l’industriale. “Un po’ di fastidio c’è, ma speriamo che l’uscita da tutto questo sia favorevole per tutti noi. Se vogliamo rimanere competitivi abbiamo bisogno di infrastrutture che non sono solo strade e ferrovie”. Ai tanti cantieri, intanto, si aggiunge un altro ostacolo: domenica 22 in via Indipendenza arriverà un ‘pinch point’, un restringimento ‘a clessidra’ della carreggiata a senso unico alternato per far rallentare le auto. “Una sperimentazione”, dice l’assessore Orioli, ma c’è già chi storce il naso.
L’estate dei cantieri è pronta a lasciare campo a un autunno, forse, ancora più arzigogolato. I bolognesi, sempre attenti, non vedono l’ora di dire la propria su un tema che, nel dibattito pubblico, al momento la fa da padrone. Perché la realizzazione del tram, la messa in sicurezza della Garisenda, e tutti gli altri interventi in corso sotto le Torri (come quello sul Pontelungo), riguardano la città intera, nessuno escluso. C’è chi è costretto alla gincana in centro per andare a lavoro o tornare a casa e c’è chi, titolare di un’attività commerciale, ora deve fare i conti con una quotidianità stravolta. Eccola, la voce dei lettori: continua la nostra iniziativa attraverso cui, anche oggi, pubblichiamo mail, lettere e commenti social. Basta scrivere a: redazione.cronaca@ilrestodelcarlino.it.
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"Non ho visto citata la situazione di via Corticella con i lavori della linea verde, dove le file sono impegnative anche perché i nostri amministratori hanno modificato la viabilità in modo impattante, ma hanno lasciato la programmazione semaforica come se niente fosse, con tempi ora assolutamente fuori luogo rispetto ai flussi del traffico che si sono creati, e ci vuole poco a pensarlo. E come dimenticare la chiusura del tratto di Casalecchio per mesi causa lavori della ferrovia: le modifiche alla linea tramviaria hanno lasciato zone del comune non più servite”.
Massimiliano Cudini
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“È mai possibile ridurre una città in queste condizioni? Pensano di essere in una città di oltre oceano con tante possibilità di percorsi alternativi. C’era bisogno di aprire il canale di via Riva Reno in concomitanza con i lavori del tram? Vogliono imitare Milano che ha i Navigli, ma ci sono mai stati a Milano? Sui Navigli l’acqua scorre per 365 giorni l’anno, mentre la nostra acqua è stagnante e foriera di malattie per la presenza di topi e zanzare”.
Aldo Milesi
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«A causa dei lavori in via Ugo Bassi, hanno invertito il senso di marcia in via Cesare Battisti. Questo sta creando, all’incrocio con via IV Novembre, continui incidenti, l’ultimo fra uno scooter e un’auto con danni fisici per lo scooterista. Come rovinare una bellissima città. Spero che i turisti scompaiono, tanto questa giunta non lo capirà mai».
Rosalba Polito
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“Dopo l’ideona del signor sindaco, Bologna Città 30, che ha colpito gli automobilisti, un altro calvario si è abbattuto sulla città: i cantieri sparsi in ogni angolo, perché la loro diffusione sta creando seri problemi alle attività commerciali, la cui sopravvivenza è fortemente a rischio. C’è chi si è già arreso, chiudendo, e chi, qualche eroe, non vuole cedere. Sacrosanta, poi, l’osservazione di attribuire ai bolognesi la responsabilità di avere portato il signor Lepore a Palazzo d’Accursio. Ma per cambiare la guida basterebbe solo un po’ di memoria”.
Tiziano Dalla Riva
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“La situazione non cambierà di molto, dato che i lavori sono fatti per dare spazio a un mezzo pubblico abbastanza invadente e soprattutto esclusivo (come sede stradale). Il caos creato per ‘mitigare’ la circolazione scomparirà solo alla sperata sparizione di almeno il 50/60% degli autoveicoli (abitanti) ora presenti... Auguri per i prossimi anni”.
Andrea Farina