
Case e supermercato nel futuro dell’ex Norma
di Gabriele Mignardi
Lo sgombero dei capannoni, la pulizia del giardino, lo striscione di un’agenzia immobiliare appeso alla recinzione su via Pietro Micca.
Qualcosa si muove alla ex Norma di Casalecchio, la fabbrica di componenti elettroniche abbandonata da più di 12 anni, che occupa una grande area nel centro del quartiere San Biagio.
Un relitto industriale che ha suscitato preoccupazioni e polemiche prima per le coperture in cemento-amianto, poi per occasionali occupazioni e ora per il degrado e uno stato di abbandono che potrebbe concludersi entro pochi mesi dal momento che, come spiega l’assessora all’Urbanistica e Ambiente Barbara Negroni, entro la fine del mese l’Amministrazione comunale si esprimerà sul progetto di demolizione e ricostruzione destinato ad essere poi discusso e votato in consiglio comunale. Nel futuro dell’ex Norma ci sono infatti circa 40 nuovi appartamenti ed un nuovo centro commerciale adiacente alla galleria San Biagio.
"Sarà l’occasione per rigenerare l’intero quartiere periferico di San Biagio, cresciuto negli anni passati con tre anime differenti, sia dal punto di vista urbanistico-edilizio, sia sociale -spiega l’assessora Negroni-. La rigenerazione della Norma costituirà il "centro" di San Biagio, con un’edilizia che viene ridotta di circa il 50 per cento rispetto al progetto di previsione, con appartamenti e un centro commerciale nuovo che diverrà, insieme con la galleria esistente, un luogo di servizi che completera’ il comparto", dice la Negroni che sottolinea il fatto che questa ‘rigenerazione’ può essere l’occasione per fare uscire questo popoloso quartiere che si sviluppa tra la Porrettana e il tracciato dell’autostrada dal clichè di quartiere-dormitorio. "San Biagio è nato ‘prematuro’, senza cioè avere prima realizzato i servizi: strade (il ponte di collegamento con il centro di Casalecchio è stato realizzato dopo le case Acer), la chiesa, anch’essa arrivata dopo diverse urbanizzazioni e la scuola, presente come micro-nido attuale, tutti luoghi importanti di aggregazione sociale".
Il percorso amministrativo si svolgerà in modo analogo a quello annunciato dieci giorni fa per l’ex Hatù, così che entro quest’anno potrebbero iniziare i lavori che riguardano la parte edilizia, ma anche il verde: "Valuteremo attentamente la qualità progettuale degli edifici e soprattutto a quello dello spazio pubblico, dove sono esistenti anche alberature di grandi dimensioni, sulle quali l’ufficio ambiente ha chiesto analisi puntuali legate al concetto di "rischio arboreo" secondo il protocollo di valutazione che stiamo mettendo a punto con l’Unione" conclude l’assessora comunale all’Urbanistica e Ambiente Barbara Negroni.