
A sinistra, il pronto soccorso di Bazzano e, sopra, la sindaca di Valsamoggia Milena Zanna
Da destra a sinistra. I cinque sindaci del distretto Reno Lavino Samoggia si presentano stamattina in Regione all’incontro con l’assessore alle politiche per la salute, Massimo Fabi, e la direttrice dell’azienda Usl di Bologna, Anna Maria Petrini, forti del sostegno di tutte le forze politiche, di maggioranza e di opposizione. Sul tavolo le due ipotesi di ridimensionamento dei servizi al del Centro assistenza urgenza di Casalecchio e al Pronto soccorso presso l’ospedale di Bazzano.
"Senza l’accoglienza nel punto di Bazzano dei casi più gravi, le ambulanze chiamate per le emergenze sarebbero poi impegnate in tragitti molto più lunghi e non disponibili per altri interventi sul territorio, con un evidente allungamento dei tempi di attesa e conseguente pericolo per la vita delle persone", dice la sindaca di Valsamoggia Milena Zanna, affiancata da Matteo Ruggeri (Casalecchio), Davide Dall’Omo (Zola), Roberto Parmeggiani (Sasso) e Monica Cinti (Monte San Pietro). Da destra Fdi di Valsamoggia chiede la convocazione di un consiglio comunale straordinario urgente per manifestare l’opposizione ad ogni ipotesi di ridimensionamento del Pronto soccorso. Una situazione che si è nei fatti già realizzata in modo strisciante secondo Simone Rimondi, che denuncia la mancata sostituzione, dal primo giugno, del medico che fino ad ora ha garantito la presenza di un medico ad ogni turno di lavoro.
"Notte e festivi sono già senza medico", dice l’esponente di Civicamente Samoggia. Alza la voce anche la segreteria del Pd Valsamoggia che "scende in campo al fianco dei nostri sindaci contro l’ipotesi di riordino territoriale che declasserebbe il Pronto soccorso di Bazzano a Punto di primo intervento rinviando a ospedali più grandi la cura dei casi più gravi. I tagli lineari che sono alla base di questa ipotesi sono il fallimento della politica, penalizzano i territori, non tengono conto dei bisogni reali dei cittadini e minano la fiducia nella sanità pubblica". E mentre Erika Seta (Forza Italia) descrive "la grande riforma della sanità voluta da Donini" come "un grande fallimento", ricorda che "Quando appoggiai la protesta dell’ospedale di Vergato contro la chiusura del Pronto soccorso nessuno alzò fattivamente un dito lasciando i medici da soli. Un grande errore che ora si sta ripetendo". Luigi Gandolfi (centrodestra Valsamoggia) si schiera con i cinque sindaci, ma con il timore che "essi si presentino a quell’incontro non con il cappello in mano, come purtroppo hanno sempre fatto finora, dismettendo quell’atteggiamento arrendevole da sempre dimostrato di fronte a decisioni regionali che hanno ridimensionato il ruolo del nostro ospedale".
Gabriele Mignardi