FRANCESCO MORONI
Cronaca

Città 30, i dubbi di Bendinelli: "Molta ideologia, poca pratica. E chi eleverà queste sanzioni?"

Il presidente dell’Automobile club: "Autovelox fissi non tarati e pochi vigili: così non ha senso. D’accordo con le perplessità dell’Osservatorio regionale, ma c’è chi non ascolta e si oppone".

Città 30, i dubbi di Bendinelli: "Molta ideologia, poca pratica. E chi eleverà queste sanzioni?"

Multe sì, multe no. Multe da subito o dal 16 gennaio. Sulla rivoluzione della mobilità in atto con il progetto della ‘Città 30’ e sulle conseguenti sanzioni agli automobilisti irrispettosi dei limiti, prende parola anche il presidente dell’Automobile club Federico Bendinelli: "Ci sono due aspetti da considerare, innanzitutto. Se non erro, il Comune ha detto che gli autovelox fissi saranno limitate ai 50 chilometri orari, e non ci saranno nelle strade a 30 all’ora: questo è un primo punto. Il secondo, invece, riguarda gli organi di polizia municipale, con gli agenti che sono troppo pochi e non stanno in strada, ma negli uffici".

Tutto questo cosa comporta?

"L’ho sempre detto: stabilire delle regole su cui manca il controllo non ha senso. Il sindaco dice che non è possibile mettere un agente ogni abitante, e mi sembra fisiologico. Però i vigili ci devono essere, in qualche misura, altrimenti i limiti sono soltanto carta straccia".

Se arrivano nuove regole, dunque che vengano almeno fatte rispettare...

"Se gli autovelox fissi non sono tarati per i nuovi limiti, e i vigili non ci sono, chi farà le sanzioni? In più c’è un altro passaggio".

Quale?

"Il Codice della strada prevede un articolo (nello specifico il 142, comma bis, ndr) che esplicita la possibilità di derogare alle norme generali, come il limite dei 50 orari nei centri abitati, e adottare norme differenti, ma soltanto dopo una consultazione con il ministero, che dà le direttive".

Un passaggio formale?

"Sì, che a questo punto mi auguro ci sia stato...".

Più in generale, cosa pensa del nuovo modello di viabilità?

"In alcune strade si fa addirittura fatica a superare i 30 chilometri all’ora. Quindi credo che vengano imposti dei limiti dove non ci sia bisogno. Penso ad esempio a Strada Maggiore: i limiti ci sono già, le multe non vengono fatte e nessuno si azzarderebbe a contestarle. Ma qui funziona al contrario: se procedi troppo lentamente, poi gli altri guidatori ti suonano il clacson...".

Servirebbe più uniformità?

"Questa è una regola così generalizzata che non distingue nemmeno le varie zone dove viene applicata. In alcune strade il limite può essere ragionevole, mentre in altre è una questione puramente ideologica".

A quali distinzioni pensa?

"È chiaro che in alcune zone, soprattutto quelle più residenziali, dove le persone hanno più che altro il bisogno di tornare a casa e i bambini di andare a scuola, il limite sia giustissimo. Ma in alcune arterie, percorse soltanto da chi va al lavoro, non ne vedo il senso".

Mauro Sorbi, presidente dell’Osservatorio regionale sulla sicurezza stradale, ha sollevato diverse perplessità: tanti cantieri in città, l’assenza di vigili, il continuo controllo dei limiti che finisce per portare ancora più distrazione... Che pensa?

"Trovo queste osservazioni giustissime e mi sembrano sagge. Peccato siano state subito bocciate dai soliti ‘talebani’ poco aperti all’ascolto... Serve più dialogo".