GIANNI LEONI
Cronaca

"Da 85 anni intreccio rametti di vimini"

Paolino Soldati, 92 anni, è l’ultimo maestro cestaio. Ha imparato dal padre Antonio: "Mi piaceva quest’arte e non ho più smesso"

di Gianni Leoni

‘E’ un maestro ’, dicono di lui. ‘Un vero artista’, aggiungono. ‘Di sicuro uno degli ultimi’, sentenziano altri. Lui sorride, tende l’orecchio, perché è un po’ sordo e si rifugia nei ricordi e nei programmi. ‘Ho cominciato da bambino, non ho mai smesso e non intendo farlo neppure adesso, a 92 anni’.

Bel personaggio, Paolino Soldati, tutta una vita trascorsa a giocare con le mani intorno a vimini, rami di salice e chissà a cos’altro, intrecci, agganci e ‘tirotti’ per mettere a punto l’ennesimo cesto, un bel paniere da portare in tavola o un rivestimento per damigiane. Quanti ne ha costruiti? "Migliaia, grandi, medi e piccoli presentati in centinaia di feste e di mercati. Gli ultimi, un po’ ingombranti, li ho sistemati in terrazza in una specie di esposizione casalinga", spiega nel suo appartamento di Vergato, periodica trasferta dalla residenza alla Carbona, poco più in là.

Da bambino Soldati stava alle Migliare, frazione Stanco, zona di Grizzana Morandi. "Famiglia di contadini, lavoro duro nella terra e nelle stalle. Avevamo anche le pecore. La scuola, poi, era lontana. Chilometri a piedi, il Reno da attraversare con la barca, il ritorno a casa. A fare i cesti ho imparato da mio padre Antonio, mi piaceva e non ho più smesso", racconta.

Da allora batte argini, campi, giardini, parchi e boscaglie in cerca vimini, di rami di ulivo e di salice. "Sembra facile, ma bisogno conoscere i periodi in cui il prodotto è migliore. Mai raccogliere i vimini nella prima settimana di luna nuova perché si rompono. Ottimi, invece, quelli dopo il primo quarto", spiega convinto.

Poi il paziente lavoro degli intrecci. "Ci vogliono abilità e costanza, ma alla fine è sempre una bella soddisfazione".

Soldati ha insegnato il mestiere a tante persone. "Prima avevo molti allievi, adesso non c’è quasi più nessuno. Io sono uno degli ultimi".

"Mi sono appassionato al lavoro di Paolino e, da lui, ho imparato l’arte bellissima e complicata di intrecciare i vimini", racconta Guido Adami, di Riola. "E’ molto brava anche la signora Lella, che sta a Rioveggio: lei fa i cesti, il marito è carrozzaio", aggiunge Soldati. Quasi 85 anni passati a intrecciare fili e rametti, lo sgabello nei mercati in una pittoresca cornice di cesti, cestoni e panieri, ma anche il lavoro di ogni giorno per la famiglia. E adesso, tanti ricordi. ‘Nei primi anni Settanta mi sono sposato con Gina Cavrini: io avevo 47 anni, lei 45. Nessun erede. Ho fatto il muratore e l’operaio in fabbrica, a Pianoro, ma la passione per i cesti mi ha sempre seguito. Ancora adesso, a 92 anni, raccolgo i vimini e frequento i mercati della zona. Non ho più la patente e questo limita i miei spostamenti, ma vado avanti finché posso per tenere in vita il vecchio mestiere del cestaio’.