Dad Bologna, le parrocchie aprono agli studenti

Decine di ocali dell’Arcidiocesi a disposizione di bambini e ragazzi senza computer o connessione Internet

Il cardinale Matteo Zuppi

Il cardinale Matteo Zuppi

Bologna, 19 marzo 2021 – Assistere gli studenti impegnati nella didattica a distanza e sostenerli nello studio assieme alle famiglie. È il senso dell’impegno di diverse parrocchie dell’Arcidiocesi di Bologna, guidate dal cardinale Matteo Zuppi, che hanno deciso di mettere a disposizione locali per i progetti Dad e doposcuola in questo tempo di pandemia.

Scuole, il futuro della Dad e la polemica alla Nave I due progetti, curati dall’Ufficio diocesano per la pastorale scolastica, raccolgono l’invito dei Vescovi della Ceer del 15 gennaio 2021 e sono stati accolti anche dall’Ufficio scolastico regionale. Con il progetto "Dad", in collaborazione con Agesci e Protezione civile, 20 parrocchie in città e 18 sul territorio metropolitano offrono i propri locali per assistere gli studenti di scuola primaria e secondaria di primo grado che non hanno la possibilità di accedere alla Didattica a distanza (Dad) in modo autonomo, in particolare per mancanza di computer o connessione. In questo modo, potranno assistere alle lezioni mattutine grazie alla presenza degli scout. L’Ufficio per la Pastorale Scolastica, inoltre, mette a disposizione un ampio elenco dei doposcuola dell’Arcidiocesi. I doposcuola rappresentano un’occasione per combattere la solitudine o la difficoltà di studio grazie a persone, adulti e giovani, disponibili ad aiutare gli studenti nei compiti del pomeriggio. Secondo gli ultimi dati di febbraio 2021, offerti dall’Ufficio diocesano per la Pastorale Scolastica, in situazione di regolarità i doposcuola nella Diocesi di Bologna erano 123 e frequentati da un totale di 3.263 studenti di cui 146 con disabilità certificata e, a seconda del territorio, per tutti gli studenti di scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado.

Protesta in dad davanti alla scuola. E il prof esce per solidarizzare "E' un segnale, piccolo e semplice quanto concreto. Questi progetti nascono dall’impulso dato dall’arcivescovo Zuppi, dalla volontà di aiutare le famiglie e gli studenti, di essere un po’ tutti parte della scuola, in questo momento. Immagino un futuro in questa direzione... - afferma Silvia Cocchi, incaricata dell’Ufficio diocesano per la Pastorale Scolastica - realizzare didattica in prossimità, non solo nel luogo fisico della classe. Una società civile che coglie quanto la scuola sia il fondamento della comunità sociale. Nel rispetto dei protocolli sanitari e del distanziamento, aiutando a ritrovare il valore della relazione umana, cerchiamo di essere di aiuto concreto. Pur nelle difficoltà della pandemia ci impegniamo per loro: l’antidoto all’indifferenza è fare scelte di concretezza per aiutarsi, tutti e insieme".

Le lezioni di legalità agli studenti "Aiutiamo i giovani a prevenire" "Il nostro patto associativo dice: ‘Ci impegniamo ad educare al discernimento e alla scelta, perché una coscienza formata è capace di autentica libertà’ - afferma Nicola Golinelli, responsabile della Zona di Bologna dell’Agesci -. In un momento come questo non potevamo rimanere impassibili di fronte alla situazione che i nostri ragazzi stanno vivendo. Come scout siamo abituati a fare qualche cosa di concreto, un piccolo aiuto per l'educazione ci sembrava la cosa più affine al nostro carisma".

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