Danni da Street Rave Parade L’ira di Lepore: "Li denunceremo"

Avviso del sindaco ai collettivi: "Atti di violenza ripetuta, imbrattamenti e insulti. La misura è colma"

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"Bologna è stata attraversata sabato da un rave con quasi diecimila persone, in piena città. Muri imbrattati, traffico in difficoltà e gravi disagi. Già dalla serata il Comune e tutte le società di servizi sono all’opera per ripulire. Di tutti questi danni abbiamo raccolto immagini e documentazione. Seguirà puntuale denuncia verso chi ha organizzato e sia stato individuato a compiere atti contro la città". Non fa sconti il sindaco Matteo Lepore, in un post pubblicato su Facebook, dopo i vandalismi perpetrati ai danni di mura ma anche pensiline della città dopo il passaggio del corteo che protestava contro il decreto anti-rave del governo.

"Ultimamente assistiamo ad atti di violenza ripetuta, perpetrati da soggetti e gruppi ormai ben chiari e identificati – prosegue il primo cittadino –. in ogni occasione violano norme, imbrattano muri, insultano la comunità. Si sono infilati nel lungo corteo e hanno scatenato la loro idiozia. La misura è colma e mi aspetto che le autorità agiscano. Oltre non si può aspettare, come sindaco chiedo quindi atti conseguenti e soluzioni. Bologna non merita tutto questo. Un rave in piena città contro il decreto anti Rave e non è accaduto solo a Bologna. Il governo Meloni pensi seriamente alle conseguenze delle proprie scelte e agisca affinché tutto questo non si scarichi sulle nostre città e i cittadini".

"Piuttosto che condannare solo a parole ed invocare l’aiuto del governo sarebbe ora che Lepore comprendesse che il clima di tensione e gli episodi gravissimi che si stanno verificando quotidianamente a Bologna sono il frutto delle politiche lascive e del ’tutto è concesso’ della sinistra – dichiara Giulio Venturi, consigliere comunale e portavoce Lega –. In città le amministrazioni Pd che si sono succedute hanno sempre voluto ’trattare’ con chi non rispettava le regole". "È inconcepibile che chi ha autorizzato il corteo non abbia tenuto conto del rischio di infiltrazioni di frange anarchiche, puntualmente avvenuta – sottolineano Gian Marco De Biase e Samuela Quercioli di Bologna Ci Piace – e che non siano state prese misure di sicurezza per contrastare quello che queste persone hanno fatto".

Monica Raschi

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