De Micheli e la sfida all’emiliana "I circoli a Bologna mi voteranno E da voi che bell’idea lo Ius Soli"

L’ex ministra corre per il Congresso dem contro Schlein e Bonaccini. "Al Pd serve una donna". La stilettata a Elly. "Per costruire una vera alleanza progressista non si parte dai nomi degli altri"

Paola De Micheli (Pd)

Paola De Micheli (Pd)

di Paolo Rosato

"In tanti mi ricordano le infrastrutture che ho sbloccato. come il Passante di Bologna, che con il governo giallo-verde aveva rallentato, o come la Tav, sbloccata nell’assoluto silenzio comunicativo dovuto al periodo Covid. Ecco, fare le infrastrutture è un potente strumento contro le disuguaglianze in Italia".

Non si ferma mai, da due mesi, Paola De Micheli. L’ex ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti del secondo governo Conte l’abbiamo intercettata telefonicamente mentre era diretta a Brescia, ma ogni giorno l’agenda è piena: c’è un congresso Pd da vincere, e De Micheli ha le idee chiarissime. "Questa candidatura è figlia sicuramente di una storia personale, ma si fonda su idee e relazioni territoriali. sto lavorando insieme a tante persone a una nuova epoca di diritti sociali: bisogna riscrivere lo statuto dei lavoratori, che deve diventare lo statuto ‘dei lavori’".

Intanto infrastrutture e transizione energetica sembrano sparite dal dibattito politico.

"Pensi, noi avevamo creato il ‘conta opere’. Oggi invece il governo racconta ideologie buttando fumo negli occhi dei cittadini senza fare nulla. Ma i problemi veri presto busseranno, tornerà il tema su come finanziare la transizione ambientale, non si stanno adoperando sulla ricerca di fonti alternative che abbiano la densità energetica dei fossili".

Lei parlava di lavoro, è il punto nodale per la rinascita del Pd?

"Sì. Ne parlo nel mio libro ‘Concretamente. Prima le persone’ (a Bologna l’evento il 17 gennaio alle 18 all’Ambasciatori di via degli Orefici, ndr). Nella mozione c’è un nuovo modello organizzativo del partito dove gli iscritti finalmente decideranno. Il riformismo o è condiviso con le persone, oppure non è. E poi la riforma dello statuto dei lavoratori, abbiamo la necessità e il dovere di riconoscere nuovi diritti che riguardano la malattia, la maternità, il salario minimo, le tipologie contrattuali".

Per rispondere a Giorgia Meloni è tempo di una leadership al femminile anche a sinistra?

"Assolutamente sì, la mia candidatura viene da lontano, con il privilegio di conoscere tutto questo partito. Il punto di vista femminile non è mai stato prioritario nel Pd, ora è tempo di rovesciare il tavolo, punto a vincere per farlo".

Tema alleanze, qui effettivamente c’è tanta distanza tra lei, Elly Schlein e Stefano Bonaccini, i suoi sfidanti.

"Il Congresso serve a noi, al Pd che deve tornare a essere baricentrico, il perno di ogni eventuale alleanza, è per questo che è stato fondato. Parlare prima di alleanze è una dimostrazione di subalternità".

Si riferisce soprattutto a Elly Schlein?

"Siamo sicuri che per costruire una vera alleanza progressista bisogna partire dai nomi degli alleati? Ripeto: dobbiamo ricostruire la nostra centralità, saranno gli altri in seguito a volersi allare con noi".

Lei è emiliana, è esportabile secondo lei a livello nazionale il Patto per il lavoro e per il clima di Stefano Bonaccini?

"E’ un ottimo strumento centrato sul modello produttivo emiliano-romagnolo, ma non credo sia completamente esportabile ovunque. Qui si apre il tema delle disuguaglianze, bisogna conoscere approfonditamente cosa serve ai singoli territori, l’ho visto con le infrastrutture: fare il Passante a Bologna ti ripaga subito, ma fare per esempio la Salerno-Reggio Calabria? La sinistra usi le risorse (tra cui quelle per le infrastrutture) per combattere le disuguaglianze. Anche per questo sono contraria all’autonomia, da quella di Calderoli in giù: bisogna assicurare a tutti una pari qualità della vita, servizi alla persona, mobilità, scuola".

Bologna, a volte fuori dai clamori della cronaca, è una riconosciuta fucina di idee per il centrosinistra italiano. Cosa l’ha colpita?

"Vero, penso alle buone pratiche amministrative invidiate in tutte le città, penso ai servizi sociali e ai servizi al cittadino, che hanno una forte impronta innovativa. Ho condiviso la battaglia sullo ‘Ius Soli’, che avrei continuato anche nella campagna elettorale e che sarà nella mozione. Ci aspettiamo un buon risultato nei circoli a Bologna, nelle riunioni di aggiornamento stiamo crescendo nei numeri".

Primarie Pd con le Regionali?

"Da tempo ho chiesto di non sovrapporre i due percorsi. Ora per evitare questa sovrapposizione l’unica possibilità sarebbero le primarie ponderate con il voto degli iscritti che vale doppio, come proposto da due mesi".

Infine, se l’urna dei circoli porterà al ballottaggio Schlein-Bonaccini lei cosa farà?

"Decideremo facendo votare i coordinatori provinciali della mia mozione: partecipazione e decisione, questa è la democrazia interna che vorrei".

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