Bologna, i ladri hanno sfondato la porta. Da tre giorni dorme nel ristorante

Il colpo da Pino, in via Goito. Danni per oltre 2mila euro

Il pizzaiolo Pino e Aurora  mostrano la parte della porta rimasta in piedi

Il pizzaiolo Pino e Aurora mostrano la parte della porta rimasta in piedi

Bologna, 14 gennaio 2018 - Da quattro giorni, ormai, dormono nel ristorante. Da quando, la notte tra mercoledì e giovedì, ignoti si sono introdotti all’interno di ‘Pino’, in via Goito, dopo aver mandato in frantumi la porta a vetri, lanciandovi contro un grosso sasso. Il furto, che ha prodotto danni per almeno 2mila euro, ha fruttato agli ignoti ladri appena un centinaio di euro (FOTO). “Quando l’altra mattina, alle 7,20, è arrivata al ristorante l’addetta alle pulizie ha visto tutti i vetri a terra e mi ha subito chiamato”, racconta Gianluca, il titolare, che ha raggiunto la donna in una decina di minuti e chiamato le forze dell’ordine. “Mi hanno detto di andare a fare denuncia, non sono venuti al ristorante per i rilievi, e sono andato allora io alla polizia. Ora dovranno acquisire i video della sorveglianza di un negozio qui vicino, sperando che abbiano immortalato il ladro”. Il ristorante pizzeria Pino, che si trova in via Goito dal 1964, è dotato di allarme, ma l’altra sera non è scattato, forse manomesso dai ladri prima di entrare in azione.

“È la terza volta in otto anni che vengono a rubare da noi, facendo sempre più danni che ricavi, visto che in cassa teniamo giusto il cambio di monete e poco altro”, continua il ristoratore. Che, dalla notte del furto, dorme nel locale: “E finché non verrà sistemata la porta a vetri continueremo a farlo – dice ancora –. Abbiamo sistemato una tavola di legno per chiudere, ma ovviamente è una soluzione provvisoria in attesa che il vetraio ci sostituisca la porta e il locale, in sostanza, è alla mercé di chiunque. Per questo, per evitare nuove brutte sorprese, abbiamo deciso io e un collega di passare la notte qui”. La pietra utilizzata per infrangere la porta, ridotta a un tappeto di frammenti, Gianluca la conserva ancora, nel vano sotto la cassa. “Più che una pietra, per quanto pesa pare un blocco di cemento – dice –. Chissà da dove l’hanno preso”. Il furto dell’altra notte è solo l’ennesimo episodio di vandalismo teso a racimolare pochi spiccioli nel modo più rapido possibile. La stessa notte del colpo da Pino, in via Emilia Levante era finita nel mirino dei ladri un’altra attività storica, il negozio di articoli da regalo ‘Le cose di Fausto De Villi’. Anche qui, a fronte di grossi danni, i malviventi erano riusciti a portare via soltanto le monetine tenute in cassa.

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