Due Agosto a Bologna, Francesco Pazienza non sarà ascoltato al processo

La Corte di Assise ha deciso di respingere la proposta del faccendiere Intanto prosegue la testimonianza di Giusva Fioravanti

Francesco Pazienza fu già coinvolto nelle indagini per i depistaggi dell’inchiesta sulla straga

Francesco Pazienza fu già coinvolto nelle indagini per i depistaggi dell’inchiesta sulla straga

Bologna, 20 giugno 2018 – Non sarà sentito, il faccendiere Francesco Pazienza, nel corso del nuovo processo sulla Strage del 2 agosto 1980. Lo ha deciso la Corte di assise, con un’ordinanza letta questa mattina in apertura dell’udienza in cui è prevista la prosecuzione della testimonianza di Giusva Fioravanti, uno dei tre condannati in via definitiva. Imputato è l’ex Nar Gilberto Cavallini, accusato a 38 anni dai fatti di essere colui che diede supporto agli esecutori materiali dell’attentato.

Giusva Fioravanti arriva in tribunale (foto Schicchi)
Giusva Fioravanti arriva in tribunale (foto Schicchi)

Anche oggi Cavallini non è presente. Pazienza, già faccendiere e agente segreto, e condannato per aver tentato di depistare le indagini proprio sulla Strage, aveva inviato due telegrammi ai giudici chiedendo di essere sentito, allegando documentazione e sostenendo di avere cose interessanti da dire. Nessuna delle parti, però, ne ha chiesto l’audizione. Secondo la Corte l’assunzione della testimonianza sarebbe «inutile» o «addirittura fuorviante».

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