Fallimento Bio On, Astorri chiede 4,5 milioni

L’ex presidente della società di bioplastiche e il suo vice Cicognani all’udienza per lo stato passivo. No dei curatori, ora deciderà il giudice

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di Riccardo Rimondi

Marco Astorri ha chiesto al tribunale di ammettere crediti per circa 4,5 milioni di euro al fallimento della sua Bio-On. Lo stesso ha fatto Guido Cicognani, per poco più di 2,7 milioni. I curatori li hanno esclusi dal progetto di stato passivo, mentre il decreto del giudice che dirimerà la questione arriverà a giorni.

Tra i creditori presenti ieri nella sala delle Colonne del tribunale, nel giorno dell’udienza per lo stato passivo – ovvero l’atto che determina i creditori che avranno diritto a partecipare alla ripartizione dell’attivo fallimentare, in questo caso il ricavato della liquidazione dei beni e crediti di Bio-On spa e di Bio-On Plants srl –, c’erano anche i legali dei due fondatori, oggi indagati, dell’ex prodigio della bioplastica, la start up capace prima di superare il miliardo di euro di capitalizzazione in Borsa e poi di finire nella bufera, nel 2019, con le azioni ridotte a carta straccia e il fallimento seguito all’inchiesta della Procura per false comunicazioni sociali delle società quotate e manipolazione del mercato.

A scatenare il domino fu il report del fondo di investimenti Quintessential Capital Management, che accusava Bio-On di essere "una Parmalat a Bologna". Oggi i lavoratori sperano si facciano avanti nuovi acquirenti, mentre prosegue l’iter del fallimento.

Astorri e Cicognani hanno chiesto di essere ammessi al passivo e quindi di vedersi riconosciuti alcuni crediti maturati verso la loro società in questi anni. L’ex presidente Astorri avanza richieste di crediti per circa 4,5 milioni di euro: per la maggior parte si tratta di prestiti fatti alla società in questi anni, ma ci sono anche circa centomila euro di compensi non corrisposti. L’ex vicepresidente e cofondatore di Bio-On Guy Cicognani, a sua volta, chiede l’iscrizione allo stato passivo per centomila euro di compensi non corrisposti e per altri 2,6 milioni di euro di finanziamenti.

In entrambi i casi, però, i curatori fallimentari Luca Mandrioli e Antonio Gaiani hanno escluso, nel loro progetto, i due fondatori. Dal canto loro, i legali di Astorri, gli avvocati Carlo-Enrico Salodini e Alberto Camellini, si sono opposti alla mancata ammissione del credito; così come il legale di Cicognani, l’avvocato Paolo De Miranda. L’ultima parola spetta ora al giudice Fabio Florini: il decreto che renderà esecutivo lo stato passivo di Bio-On, secondo quanto trapela da via Farini, potrebbe essere depositato già la prossima settimana.

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