Giulia, silenzio in aula e rumore nelle scuole

Il ricordo degli studenti cittadini: "Mai più vittime". Gli insegnanti Cobas: "Il 25 un confronto in classe"

Giulia,  silenzio  in aula e rumore nelle scuole

Giulia, silenzio in aula e rumore nelle scuole

Alle 11 il silenzio regna sovrano nei corridoi e nelle aule delle scuole bolognesi, dalle superiori a scendere. Il minuto per Giulia Cecchettin (foto) è risuonato ovunque. "Alle 10.59 – racconta la preside del liceo Copernico, Fernanda Vaccari –, all’interfono ho annunciato il minuto di silenzio per Giulia e per tutte le Giulie uccise". Si tace e poi "ho invitato gli insegnanti a riflettere in classe secondo le loro modalità. La scuola è una palestra di parole e di idee nel pieno rispetto di tutti". A chiedere il silenzio, il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ma le nostre scuole, tutte, lo avrebbero fatto comunque. Copernico, ma anche i licei Fermi, Sabin, Galvani. Il rumore, come aveva invitato il collettivo Osa ("Valditara non ci basta un minuto di silenzio"), quando c’è stato, c’è stato fuori dalle aule. Con megafoni, striscioni e fumogeni. I collettivi Osa di Copernico, Galvani, Isart (liceo artistico Arcangeli, ndr) e Minghetti si sono fatti sentire. Un minuto di rumore, raccogliendo così l’invito della sorella di Giulia, Elena che aveva detto per ‘Giulia non fate un minuto di silenzio, per Giulia bruciate tutto’ ‘Mai più vittime Con Giulia nel cuore Liberiamoci dalla violenza sistemica’ recita lo striscione del Copernico che dopo essere stato portato in giro lungo i corridoi viene appeso all’esterno. All’Arcangeli, dietro al fumogeno rosso, spunta un "Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima Bruceremo tutto", mentre al Minghetti un reel recita "Il femminismo borghese di Schlein e Meloni non ci rappresenta". Infine al liceo Da Vinci, gira su Instagram un video in cui una classe batte le mani sui banchi.

Ieri inoltre anche gli insegnanti e le insegnanti iscritti ai Cobas si sono fatti sentire. "Noi non vogliamo stare in silenzio – scrivono in una nota –. Al contrario, vogliamo fare rumore. Vogliamo partire dalle parole di Elena, la sorella di Giulia, che pensiamo debbano essere lette in tutte le classi, soprattutto dagli uomini. Invitiamo tutti e tutte a leggerle, discutere nelle classi e a fare in modo che questo ennesimo terribile femminicidio e che il prossimo 25 novembre diventino un’occasione per interrogarsi"

Federica Gieri Samoggia