NICOLETTA TEMPERA
Cronaca

Guerra alle baby gang, nuovo colpo in piazza Malpighi e la questura entra nelle comunità per minori: la ricetta del questore

In 5 hanno accerchiato un 17enne e, cutter al collo, lo hanno rapinato. Rintracciati sul bus sono stati arrestati per rapina aggravata in concorso. Sbordone: “Attivati gli incontri per illustrare ai ragazzini le norme e i rischi che si corrono violandole e via alle perquisizioni per cercare gli autori dei reati commessi in città”

Bologna, 19 marzo 2024 – In cinque hanno accerchiato un 17enne in piazza Malpighi. E, dopo avergli puntato un cutter al collo, lo hanno rapinato del cellulare. È successo sabato sera intorno alle 22 e la polizia, chiamata dalla vittima, ha rintracciato in pochi minuti i giovanissimi autori del colpo.

Guerra alla baby gang: ecco la ricetta del questore di Bologna Antonio Sbordone (a destra)
Guerra alla baby gang: ecco la ricetta del questore di Bologna Antonio Sbordone (a destra)

Si tratta di cinque tunisini, di cui tre minorenni. Gli agenti del commissariato Santa Viola li hanno individuati a bordo di un autobus in via Sant’Isaia: avevano ancora il telefonino rubato alla vittima, che, una volta negli uffici della questura, ha immediatamente riconosciuto i cinque, tutti arrivati in Italia come minori stranieri non accompagnati. Ad eccezione di un diciassettenne, gli altri fermati sono tutti già gravati da precedenti.  Al termine degli accertamenti i giovani tunisini sono stati tutti arrestati per rapina aggravata in concorso.

La vicenda ha riacceso le preoccupazioni sulla situazione dei tantissimi minori stranieri non accompagnati presenti in città, che spesso si rivelano autori di reati, più o meno gravi. Proprio per affrontare questo problema, la questura in collaborazione con l’assessorato al Welfare del Comune, ha avviato una serie di incontri nelle comunità che ospitano questi ragazzini.

“Si tratta di due tipi distinti di visite - ha spiegato il questore Sbordone -. Da una parte, c’è il lavoro informativo svolto dai poliziotti dell’anticrimine, che vanno nelle comunità a illustrare ai ragazzi le norme presenti in Italia e rischi che corrono violandole. un’attività che ha incontrato il favore degli educatori e anche dei ragazzi molto giovani, in alcuni casi completamente spaesati di fronte a una realtà diversa da quella che conoscevano.

Dall’altro, di concerto con la procura dei minori, c’è un vero e proprio lavoro di polizia giudiziaria da parte della squadra mobile teso a verificare se tra gli ospiti di determinate comunità ci siano autori di reati commessi in città. Nel corso di queste perquisizioni è stata sequestrata della refurtiva e sono stati rinvenuti anche coltelli e pistole giocattolo, con accertamenti che hanno portato in più casi anche all’identificazione di autori di reati”.

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