Il Comune studia un piano contro i rincari

Misure in arrivo per tagliare gli alti costi per la luce. Nell’ultimo quadrimestre, le famiglie bolognesi hanno speso il 59% in più per l’energia

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Il caro-bollette si fa sentire. E il Comune sta preparando un pacchetto di misure per ridurre l’impatto dell’aumento dei costi dell’energia. Un impatto che vale per l’anno prossimo complessivamente (inflazione compresa) 30-40 milioni di euro in più, di questi solo 8-9 milioni riguardano il costo dell’illuminazione. Da qui, non è escluso che anche su questo ci sarà un intervento per aumentare i risparmi. Ma l’analisi dei tecnici di Palazzo d’Accursio è in corso e presto il ’piano’ anti sprechi prenderà forma. Così come il consiglio comunale straordinario, proprio sul tema dell’energia, richiesto dalle opposizioni, presto sarà convocato. La situazione, del resto, è complessa. E la sofferenza si sente sia tra le imprese sia tra i cittadini. Dai dati del Comune, risulta, infatti, che solo nel quarto trimestre c’è stato un aumento per le famiglie del 59% della spesa per l’energia elettrica.

A fronte di questi aumenti, il Comune è al lavoro per misure specifiche che si aggiungono alle misure strutturali già messe in campo: dalla riqualificazione degli immobili per ridurre sprechi e consumi energia, all’illuminazione pubblica a led, fino agli investimenti sul fotovoltaico. C’è poi il fondo perequativo per l’area metropolitana per dare una mano ai piccoli comuni che rischiano di andare a gambe all’aria visti i costi esorbitanti di luce e gas. Un fondo energia a cui vengono destinati 1,7 milioni di euro (un milione dall’avanzo di bilancio e 700mila euro da una delibera specifica) per progetti di produzione di energia pulita. I 700 milioni aggiuntivi vengono divisi fra le sette unioni di Comuni del territorio metropolitano (100mila euro ciascuna).

Obiettivo: abbattere il peso sulle bollette energetiche, così che i sindaci possano usare le risorse per il sociale e l’educazione.

Intanto è di ieri il decreto del ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, che definisce i nuovi limiti nell’ambito del piano di riduzione dei consumi di gas naturale, in vista dell’inverno. Tre le misure chiave: quindici giorni in meno di riscaldamento, riduzione di un grado e di un’ora al giorno.

Per quanto riguarda le temperature, si va dai 18 ai 17 gradi per le attività industriali e artigianali, mentre per gli altri ambienti si scende dal 20 a 19 gradi. Rimodulati anche i tempi di accensione degli impianti nelle città. Bologna fa parte della zona E, quindi potrà accendere il riscaldamento dal 22 ottobre al 7 aprile per 13 ore al giorno. L’anno scorso, gli impianti erano stati accesi una settimana prima, il 15 ottobre.

L’aumento delle bollette, in ogni caso, stando a quanto riferito dal sindaco qualche giorno fa, porterà inevitabilmente a qualche taglio, ma "non a un innalzamento della pressione fiscale o a aumento delle tariffe". Il grosso, insomma, potrebbe arrivare da "una lotta serrata all’evasione fiscale. Siamo il Comune che raccoglie più risorse" andando a stanare i furbi, "e grazie a questo recupero saremo in grado di approvare il bilancio" salvando i servizi.

Resta, comunque, il fatto che i prezzi alle stelle dell’energia vanno a toccare tanti settori, la scuola in primis, visto che con l’aumento dell’inflazione e le bollette costeranno nove milioni di euro in più.

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