Il turismo vale tre miliardi di euro "Un tesoro da salvare a tutti i costi"

Luca Dondi, ad di Nomisma: "Negli ultimi sei anni c’è stato un aumento di presenze del 40 per cento Ora bisogna creare le occasioni per venire qui: dai rimborsi autostradali ai pacchetti, includendo Fico"

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Il tesoro di Bologna va salvato. Un tesoro che vale circa 3 miliardi di euro. Si tratta del turismo che, per la nostra città, negli ultimi anni è diventato fondamentale, tanto da rappresentare circa il 12 per cento del Pil cittadino. La conferma arriva da Luca Dondi dall’Orologio, ad di Nomisma, che fa una fotografia della nostra città pre-Covid: "Negli ultimi sei anni c’è stato un aumento degli arrivi di circa il 40 per cento, più di tre milioni di presenze l’anno scorso con una crescita del turismo straniero di oltre il 50 per cento".

Il lockdown ha bloccato tutto questo, ma da mercoledì qualcosa si muoverà con il ritorno degli spostamenti tra regioni. L’amministrazione comunale che ha dato impulso a questo tesoro ricorda il grande patrimonio di personale che impiega: "Si tratta di 42mila occupati diretti e indiretti nel turismo, diecimila in più degli ultimi cinque anni", sottolinea Matteo Lepore, assessore alla Cultura e al Turismo. Da qui, la necessità di trovare soluzioni per il nuovo turismo che verrà.

Il pensatoio bolognese elenca numeri importanti, indicando come il 2019 abbia visto un peso degli stranieri sempre più rilevante, con tanti arrivi da Regno Unito e Germania soprattutto, ma anche da Spagna, Francia e Stati Uniti. In subordine, Russia e Cina. Quest’anno questa fetta sarà ridimensionata. E si dovranno incentivare i viaggiatori domestici. Il punto forte resta l’Alta velocità. La posizione strategica della nostra città, meta fondamentale per chi si muove con mezzi propri o col treno.

"Dobbiamo rilanciare, facendo capire che il ‘fermarsi a Bologna’ è l’occasione per vedere la città e poi riuscire a esplorare anche altre città d’interesse", spiega Dondi dall’Orologio.

Il valore geografico di Bologna, insomma, sarà centrale. Da qui si potrà andare al mare, in montagna, fare tappa prima di spostarsi verso Sud.

"Bisogna creare occasioni che giustifichino il passaggio sotto le Due Torri. Magari rimborsando parte del pedaggio autostrale o facendo qualche sconto nei ristoranti. Creare un pacchetto che induca alla sosta. Includendo musei, eventi, una puntata a Fico", suggerisce l’ad di Nomisma. Lo stesso vale per la Riviera romagnola. Si potrabbe cercare di collegarla meglio, con modalità di trasporto ad hoc.

La sfida è di quelle importanti. Qualcuno direbbe la sfida della vita, dove la competizione tra le altre città d’arte è forte e non ci si deve distrarre. Secondo Nomisma, il turismo vale 1,4 miliardi solo come valore aggiunto diretto. E la fotografia pre-virus ci dice che si avevano 150 milioni di ricavi dalla vendita delle camere d’albergo in tempi pre virus nonostante la concorrenza di b&b, case vacanze etc, cresciute del 100 per cento negli ultimi sei anni. La stella polare è solo una: il tesoro che avevamo e che potremmo perdere.

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