Bologna, tamponato perde gusto e olfatto. Dall’assicurazione solo 2mila euro

L’auto dell’investitore, senza Rca, bollo e revisione, è stata sequestrata

Nella foto, Biagio Chindamo

Nella foto, Biagio Chindamo

Bologna, 15 gennaio 2018 - Biagio Chindamo non sa più distinguere un odore buono da uno cattivo; o un piatto di carbonara da una pasta all’arrabbiata. Dal 5 novembre del 2014 – giorno in cui è rimasto vittima di un incidente ad Anzola dell’Emilia, durante una trasferta di lavoro – la vita del cinquantottenne di Torino, addetto al back office di un’azienda che ripara telefonini, non è più la stessa. "Ero fermo sulla via Emilia perché aspettavo che un camion della spazzatura facesse manovra per girare a sinistra – racconta Chindamo –. Eravamo fermi già da un po’ quando mi sono caduti gli occhiali che uso per leggere. Ho slacciato la cintura di sicurezza per raccoglierli e mentre mi stavo per rialzare una macchina mi ha tamponato, facendomi tamponare il camion". 

Lo schianto è stato violento, Chindamo è stato portato all’ospedale Maggiore con varie fratture, ma tra i danni più gravi c’è anche la perdita totale del gusto e dell’olfatto. Rivalersi su chi lo ha tamponato però non era possibile: "L’automobilista che mi ha centrato guidava una macchina senza assicurazione, posta sotto sequestro preventivo, senza bollo e con mancata revisione", afferma Chindamo. L’uomo di rivolge quindi "al Fondo vittime della strada e la pratica, visto che l’incidente è avvenuto in provincia di Bologna, è finita a UnipolSai. Mi hanno liquidato i danni della macchina, circa quattromila euro, ma da quel momento la pratica per il danno fisico è passata a un altro ufficio e il mio avvocato non è più riuscito a parlare con nessuno".

Dopo qualche tempo, però, qualcosa si è mosso: «Alcuni mesi fa mi è arrivato un assegno da UnipolSai di duemila euro, compresi i costi della parcella dell’avvocato, per chiudere la pratica. L’Inail, però, mi ha riconosciuto un 16% di invalidità, che sulle tabelle delle compagnie di assicurazione e dei tribunali corrisponde a un danno fisico dai 50 ai 100mila euro". Il gusto e l’olfatto, "in tutte le visite che ho fatto in ospedale, mi è stato detto che non torneranno più e non sono neanche operabile – continua il cinquantottenne –. A prescindere dal riconoscimento economico, poi, UnipolSai non ha mai risposto a una mail o interloquito con il mio avvocato, non c’è mai stato un contraddittorio. Hanno chiuso la pratica e basta. Per me i duemila euro quindi sono solo un acconto".

E anche sulla dinamica dell’incidente, con Chindamo che era sprovvisto di cintura di sicurezza, è lo stesso cinquantottenne a spiegare che "come scritto dal mio avvocato in una raccomandata a UnipolSai la mia condotta non era contraria al codice della strada – dice Chindamo –. Inoltre, una perizia ha escluso che le cinture avrebbero evitato l’impatto".  Sul rimborso Inail, il cinquantottenne specifica: "Io da Inail, visto che ero in trasferta di lavoro, ricevo 200 euro al mese come rimborso – conclude Chindamo –. I 75mila euro di cui parla UnipolSai sono solo ipotetici da qui a dieci, quindici anni".

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